In altitudine, debutto dei molisani Sonic Flowers, è più vicino a certe planimetrie svalvolate di serie C di altisonanti Verdena di quanto non lo sia ad una strada propria e con i propri attributi sonori, un cinque tracce che raccoglie contrasti e poco spessore rappresentativo mascherati da libertà di espressione o da sperimentazione free che alla lunga va ad estremizzare un enorme punto interrogativo da parte di qualsiasi ascolto e da qualsiasi quadratura lo si voglia interpretare. Nell’insieme spicca una tendenza estemporanea a sembrare originali al 100% (vedi la timbrica ed il cantato buttato lì come una forza stonata e svogliata che fa figo, le chitarre al minimo storico di elaborazione e anche queste strapazzate alla confusa, e via dicendo) ma che alla fine si traduce ad una manciata di piste che si muovono sul filo sottile di una massa elettrica senza un domani, una follia organizzata ottima per un orecchio momentaneo ma assolutamente indifferente per un avvolgente ricerca di un qualcosa di più; non che manchi la forza di fare e disegnare una personalità che guardi in avanti, ma si preferisce “nuotare nella pozzanghera” di un rock finto maledetto che rifà il verso adulterato a certi – appunto - Verdena “ Extralunare”, la titletrack, “Il delirio del presidente Schreber”, una leggera deriva Kuntziana “Nuova pace” non prima di essere passati per “Numero 5” l’unico pezzo che – forte del suo giro fisso desertico e vagamente stoner – potrebbe agganciare un minimale interesse a chi abbia modo di passargli davanti durante la sua corsa sotto il lettore ottico. I nostri fiori sonici ce la mettono tutta per trasmettere l’onda catalizzatrice del rock e della sua forza magnetica, ma non ci sono emozioni da segnalare, tanto meno gridare ad un qualcosa e men che meno un approfondimento, efficace e molto bella davvero la copertina, poi. diceva un Bartali d’antan: “l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare”. 45/100
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Giovanni Amicone: Voce Anno: 2012 Tracklist: |