Da quindici anni sono sempre loro stessi, un logo che non accenna a diminuire d’un grammo della sua voracità immediata e credete, un quarto di secolo è molto se consideriamo che gli inglesi Clinic hanno mantenuto una sensibilità fool che in tante altre realtà è andata deteriorandosi senza pietà mentre invece qui è fresca, viva e ancora piena di energia “cosmica” estemporanea. Se “Free Reign” è il loro nuovo lavoro, loro non cambiano mai, ancora qui con quella mascherina asettica sulla bocca, clarinetto e philicorda d’ordinanza e via, a ripercorrere la diabolica “sconsumata” allegoria di folli chirurghi tra space rock, psichedelia e avanguardie krautiane, e come sempre anche la magnifica morsa auto celebrativa che il quartetto – senza farsene un cruccio – se ne fa compiacimento e orgoglio, forti di una credenzialità che li vuole e li acclama da sempre come i migliori “fuori di testa” dell’indipendentismo alternativo inglese.Odori vintage, elettronica sapientemente miscelata a deliri impuniti ed un catalogo sfumato (anche fumato?) di misurate goliardie che in tanti – nell’ambiente – dicono facciano sembrare i Clinic come i Ramones in chiave psich, ma forse il paragone è azzardato ma che comunque non toglie nulla a questi “baldi giovanottoni” di fare il proprio porco comodo; con gli Spacemen 3 come eredità degli anni Ottanta e gli avanguardistici “intrugli sperimentali” di marca Spiritualized, il disco procede di suo, un passo alternante senza scivoloni o riempitivi, in cui l’estetica del nuovo millennio poco rientra a farne parte, si predilige - una volta tanto – a mettere l’istinto in pads intimisti “Miss you”, “Sun and the moon”, ma poi la psichedelica cosmica “Misty” o le interferenze free jamming “Cosmic radiation” e “King Kong” ritornano a benedire il percorso inviolato della band, ma che del resto rimangono simulacri sonori della storia di questi “strampalati chirurghi” dal vocabolario trasgressivo e inafferrabile. Come sempre personalissimi e di gamma. 75/100
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Adrian 'Ade' Blackburn: Voce, chitarra, tastiere Anno: 2012 |