“Un incantesimo per esorcizzare i mali della nostra società, i mali della porzione di tempo che qualcuno ci ha messo a disposizione nel frangente della vita e della nostra corta evoluzione”. Dopo sei lunghi anni di silenzio Franco Battiato torna con Apriti Sesamo, disco di inediti condiviso con l’amico Mario Sgalambro, ed è senz’altro una “metafora reale” quella che l’artista siciliano sottolinea e ne fa rifugio e antidoto per una società da curare e risollevare fuori ed interiormente, e come sempre – senza smentita - una qualità e quantità di onde emozionali d’alto rango. Gli scenari che Battiato intravede sono morali e spirituali, il cantautore affronta il senso ottimista e profondo di tematiche odiose per il genere umano come l’”Oltre” che ci attende dopo la morte, la libertà ed il libero arbitrio, tutti modelli a parte che avviano dalla visione, appunto, di un uomo reale e dalla sua parte metafisica che – senza scendere mai in conflitto – condividono e decidono di andare avanti nel racconto e nell’approfondimento della esistenzaa; stupendo il passaggio di “Passacaglia” – traccia ispirata dal sacerdote e compositore seicentesco Stefano Landi accompagnata da un bel video interpretato anche da Betty Wrong, ovvero Elisabetta Sgarbi, poi si notano molteplici attrazioni, meditazioni e quella magnetica certezza che un giorno tutto potrà tornare ad una parvenza di tranquillità umana e civile, a distanza dal materialismo inteso come zavorra dello spirito e dalla violenza dei luoghi “La polvere del branco”, dal potere sporco del danaro “Il serpente”, il riscatto dall’essere umile e ultimo “Caliti lunku” o dalla stessa titletrack, stupendamente rassettata dalla suite Sherazade di Rimsky Korsakov. La denuncia di un periodo di forti tentazioni che il Maestro Battiato tinge di verità tutto il disco, apre la speranza che da qualche parte un uomo nuovo sta nascendo, non si sa dove ma sta nascendo e finalmente i valori cantati nel disco torneranno a galla tra beltà e rispetto, dove poi ritorneremo alla semplicità delle cose, dei fatti e dei simbolismi della terra dove si percepiva – magnificamente - e forte ” anche l’odore che davano gli asparagi all’urina”. Testamento.85/100
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Franco Battiato: Voce Carlo Guaitoli: Pianoforte Anno: 2012 Tracklist: |