Home Recensioni Live Scott Henderson Trio - Bologna, 30 Ottobre 2019

Scott Henderson Trio
Bologna, 30 Ottobre 2019

Bologna, 30 Ottobre 2019 - Bravo Caffè

Photo courtesy: Märküs Stagirita

 

Come per il precedente "Vibe Station", le composizioni proposte in questo live set appaiono sempre meno monolitiche rispetto a quelle che eravamo abituati ad ascoltare nella produzione Tribal Tech e dei lavori solisti di qualche anno fa: ad alcuni potrebbero mancare i temi forti, le strutture delle canzoni e le ricche armonie. Scott Henderson ha ormai completamente trasceso le sue influenze per evocare un suono di chitarra e un'etica musicale della band personalissima.

Nella presentazione dell’opening del nuovo disco, “Transatlantic”, mostra ampie progressioni negli accordi della sua Suhr e melodie guidate dal tremolo, ed in genere il ricorso a note più brevi arricchite da blues ed elettronica; composizioni piacevoli con un eccellente lavoro di chitarra ed un suono furioso che è un marchio riconoscibilissimo nella sua produzione assieme ai vibrati e ai tradizionali bending da speleologo sonoro. Direi che questo album è un po' più armonico e complementare rispetto al precedente e la sezione ritmica solidissima gioca un ruolo più importante nella sua economia d'insieme. La sfida era quella di trovare nuovi toni ed effetti mai impiegati in precedenza, dato che come per il disco di quattro anni fa le composizioni risultano spesso stratificate con tracce sovraincise.

Il nuovo materiale proposto al pubblico è complesso ed interessante, c'è variazione, sperimentazione. In questo senso fanno frequentemente capolino numi tutelari quali Jeff Beck condensati nell'atmosfera, nel fraseggio, nell'espressione, con un incipit spesso silenzioso e poi la deflagrazione. Rispetto a lavori solisti come “Well to the bone” e “Vibe Station”, le composizioni appaiono armonicamente più complesse anche per via della presenza di musicisti con un background jazzistico più profondo. Labaye al basso in tal senso asseconda agevolmente le progressioni degli accordi ed appare sempre molto a suo agio sui cambi.

Nella esposizione del materiale dal citato “Vibe Station” del 2015 Henderson fa un uso sapiente di leva e bicordi. Fantastici i passaggi open sostenuti dal delay breve con l'aggiunta di ripetizioni infarcite di chorus.

Bis con la tradizionale "Black Market" dei Weather Report, sonorità percussive, evocative di un melting pot musicale e culturale che attinge alla world,al jazz e al funky e spazio anche per un classico con un grande timing ritmico quale “Dolemite” (da Tore Down House) blues purissimo asciugato per ovvie ragioni da fiati ed Hammond.

A differenza di altri maestri della chitarra, Henderson è straordinariamente versatile e perfettamente a suo agio qualunque sia lo stile mostrando sempre una grande personalità nelle sue composizioni ed un sempre ottimo timing. La forma nelle composizioni è spesso riconoscibile nelle tradizionali strutture di verse, bridge etc, più spesso si sgretola avvicinandosi maggiormente alle soluzioni e alle complessità del jazz moderno.

"People Mover" dimostra la straordinaria capacità di Scott di combinare elementi di jazz, rock, funk e blues in un modo ancora più autentico, senza soluzione di continuità musicale rispetto ai suoi precedenti lavori. La prova che, dopo 40 anni come capofila, Henderson è un musicista che suona e compone ponendosi sempre nuovi traguardi e continuando a crescere.

 

 

 


Scott Henderson: Chitarra

Archibald Ligonnière: Batteria

Romain Labaye: Basso

 

Data: 30/10/2019

Luogo: Bologna - Bravo Caffè

Genere: Fusion

 

 

 

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