Trattare di questo album, sebbene il lavoro non sia recentissimo, credo sia un atto doveroso; si tratta di un live dei Gong prodotto nel 2000 dall’etichetta Snapper.
Durante il corso degli ultimi anni l'importante formazione che a tutti gli effetti può essere considerata a passaporto Francese e che annovera Daevid Allen, Gilly Smyth, Mike Howlett, Theo Travis, Chris Taylor, Gwyo Ze Pix e saltuariamente, come nel caso rappresentato da questo disco, Didier Malherbe ha impressionato le platee di mezzo mondo con i suoi concerti eccentrici ma nel medesimo tempo vibranti e dall’elevato tasso tecnico, e proprio Live To Infinitea ne immortala e sintetizza efficientemente lo spirito. Per ovvie ragioni non ci permetterà, ovviamente, di ammirare i singolari e stravaganti abiti di scena indossati dai componenti del gruppo, nemmeno la compassata ma simpatica mimica di Allen, ma grazie ad esso sarà possibile prestare attenzione al versante tecnico delle esecuzioni che riposano sulle pregevoli fondamenta assicurate dal binomio ritmico Taylor / Howlett e che si arricchiscono delle cesellature di Gwyo Ze Pix e del formidabile Theo Travis, professionista che non potrò mai lodare abbastanza. Robustezza tecnica che valorizza soprattutto le parti di chitarra di Allen, leader e coordinatore continuamente assecondato dagli space whispers della sua compagna di scorribande Gilly, e che permette la momentanea coesistenza tra i fiati addizionali di Malerbe e quelli del full time member Travis, per un risultato che è il nettare dei Gong. Portate pazienza, allora, se su questo album non figurano Radio Gnome, Camembert Elettrique ed altri capisaldi della loro produzione, i Gong sono in grado di dimostrare di essere serenamente capaci di proseguire la loro articolata carriera senza incappare in tediose tentazioni nostalgiche: perciò tracce quali l’articolata Zeroid, la mediorientaleggiante Magdalene, la jazzata The Mad Monk, la fitta ed ironica Bodilingus, il difficile matrimonio tra space rock e jazz di Yoni On Mars sono in grado di persuadere anche i fans più refrattari alle mutazioni e possono aprire le porte (magari) alla cattura di nuovi. Realizzato in gran parte il 6 di Aprile del 2000 al Subteranea in London assieme ad altre due tracce ricavate dal live del 27 Aprile in Exeter ed altre due tratte dal concerto in Bergen, Norway risalente al 29 di Aprile, Live To Infinitea trae linfa dalla produzione del già osannato Theo Travis che ha fornito all’album fisicità e pulizia del tutto inaspettate. Una nota, infine, merita la solita stravagante copertina disegnata da Allen, con allegata la sempreverde teiera come riferimento al titolo, Live To Infinitea. La confezione è inoltre arricchita da un booklet con tanto di recensione del gig al Subteranea pubblicata da Classic Rock Magazine con il corredo di svariate belle immagini della band on stage. 75/100
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Daevid Allen: Voce, chitarra, glissando guitar Anno: 2000 |