Home Recensioni Live Queensryche - Roma, 24 Luglio 2015

Queensryche
Roma, 24 Luglio 2015

Roma, 24 Luglio 2015 - Crossroads Live Club

Era il settembre dell’ormai lontano 1984, VideoMusic aveva da poco tempo cominciato le programmazioni ed il sottoscritto, sempre speranzoso di imbattersi in un videoclip interessante fra tanta nullità pop, rimase folgorato da una band sconosciuta apparsa all’improvviso tra Nik Kershaw e Lionel Richie. ‘Queen Of The Reich’ fu una violentissima scarica di adrenalina, ero troppo giovane per poter forgiare paragoni azzeccati, ma pensai immediatamente che fossero la migliore risposta possibile ai miei eroi dell’epoca, gli Iron Maiden… il rifferama serrato, gli assoli debordanti e la fantastica voce di Geoff Tate: ero completamente schiavo della mia signora e padrona, la Regina del Reich! Le cose sono poi andate un po’ diversamente, le promesse d’inizio carriera non sono state, a mio parere, completamente mantenute dal combo di Seattle, ma i Queensryche sono stati comunque quasi inattaccabili per un decennio ancora, fino a ‘Promised Land’ compreso. Negli ultimi anni invece hanno vissuto un costante declino, nato dopo l’abbandono del mastermind Chris De Garmo, e acutizzatosi poi con la leadership di Tate, un altro di quei voltagabbana che dopo essere diventati famosi con l’Heavy Metal gli hanno voltato le spalle, attraverso dischi orrendi che pretendevano di scimmiottare i Pink Floyd ma sembravano semmai pericolosamente vicini agli U2.



Ricordo un concerto di qualche anno fa al Pistoia Blues Festival, con i ‘Ryche ormai umiliati a fare da backing band ad un Tate completamente impazzito, costretti a suonare quasi esclusivamente il repertorio degli ultimi dischi, rinnegando i grandi classici contenuti nell’ep di debutto, su ‘The Warning’ e su ‘Empire’. Finalmente i nodi sono venuti al pettine, Tate è stato cacciato ed i Queensryche hanno preso un cantante che oltre a non farlo rimpiangere come timbro, potenza ed estensione (l’ex-Crimson Glory Todd La Torre), consente loro di tornare a suonare l’Heavy Metal altero e cromato, dal flavour velatamente progressivo, degli anni migliori. Dunque l’altra sera al Crossroads abbiamo potuto ammirare un ottimo concerto, l’ennesimo colpaccio del sempre più agguerrito Erocks Management, che ho potuto gustarmi appieno, nonostante la stanchezza per il viaggio dalla Toscana (la sera prima mi ero andato a vedere gli immensi Loudness a Prato) ed il cambio di location deciso in zona Cesarini, un piccolo inconveniente che gli organizzatori hanno però saputo gestire con l’abituale professionalità. Le danze sono cominciate, dopo il consueto intro, con ‘Nightrider’, tratta dal primo ep, un brano che ha permesso a Michael Wilton e soci di mettere subito in chiaro che il passato non si rinnega mai, soprattutto quando è così glorioso! Il grande pubblico (a proposito, buonissima affluenza, quantificabile grosso modo in 5/600 unità) è stato subito dopo blandito con due estratti (‘Breaking The Silence’ e ‘I Don’t Believe In Love’) tratti dal celeberrimo ‘Operation Mindcrime’, ma personalmente il mio godimento è aumentato con le successive ‘Walk In The Shadows’, ‘En Force’ e ‘Warning’, evocative e al contempo incandescenti.



La ballad ‘Silent Lucidity’ è stato il momento perfetto per andarsi a bere una gelida lager, non avrei sopportato la visione di romantici accendini sguainati, e dopo un paio di brani più recenti l’atmosfera si è fatta di nuovo incandescente con la marziale ed austera ‘The Lady Wore Black’. Altri classici si sono succeduti, fino ad arrivare al climax mistico toccato al momento dell’esecuzione di ‘Queen Of The Reich’, che mi ha ringiovanito di tre decenni e che ho cantato senza pudore a squarciagola, grato per l’ennesima vendetta che i Queensryche si sono presi nei confronti del loro ex-cantante, l’uomo che stava per affondarli.

Nel complesso una band poco incline a sterili tecnicismi, che d’altronde ha sempre preferito il cesello alla pura aggressione o al virtuosismo tout-court, nella quale hanno a mio parere spiccato il sempre impeccabile Scott Rockenfield dietro le pelli ed un La Torre che non ha fatto minimamente rimpiangere il predecessore (con buona pace dei poveri di spirito che, per giustificare l’ennesima, triste serata passata a casa con la moglie rompicoglioni e i figli discotecari, hanno presuntuosamente pontificato che “i Ryche senza Tate sono finiti”), sia per voce che per carisma.
Insomma, un’altra grande serata di Vero Rock, proseguita alla grande con il Fuzz Pascoletti, Chris Catena e Pasquale ‘o Animale Mele a caccia di donnine facili. A pagamento, s’intende!

 


QUEENSRŸCHE

Todd La Torre – Lead Vocals
Michael Wilton – Guitar
Parker Lundgren – Guitar
Eddie Jackson – Bass
Scott Rockenfield – Drums


Data: 24/07/2015
Luogo: Roma - Crossroads Live Club
Genere: Heavy, Prog Metal

 

Setlist: 
– “Intro: Anarchy-X” 
– “Nightrider”
– “Breaking The Silence” 
– “I Don’t Believe In Love” 
– “Walk In The Shadows” 
– “En Force” 
– “Warning” 
– “Silent Lucidity” 
– “X2 / Where Dreams Go To Die” 
– “Arrow Of Time” 
– “Nm 156

– “The Lady Wore Black” 
– “My Empty Room” 
– “Eyes Of A Stranger” 
– “Empire” 
– “Queen Of The Reich” 
– “Jet City Woman” 
– “Take Hold Of The Flame”


 


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