Home Recensioni Album Aerosmith - Music From Another Dimension

Aerosmith
Music From Another Dimension

La longeva e straordinaria “botta di vita sonora” che da tempo immemorabile mischia di hard-rock, hard-blues e street glammy la filosofia  di base degli Aerosmith, capitanati dagli immarcescenti toxic twins Tyler & Perry seguita a fare strada, anche se con  toni meno bombardanti e con una “riciclo evidente” di hooks, rifferama e coralità pro-stadium, con quest’ultimo e quindicesimo lavoro in studio di inediti  Music from another dimension che giunge undici anni dopo il mezzo flop di Just  Push Play e che forse, nelle sue intenzioni, vorrebbe ancora griffare la scena mondiale del rock’n’roll, ma senza nulla togliere proprio a loro che la storia del rock l’hanno fatta, il tiro risulta debole e riempiticcio, un modo per dire “ci siamo ancora e non ci arrendiamo ai vuoti creativi su rendite commerciali miliardarie”.

E’ il classico e fastoso disco Aerosmith, storie ad elastico, belle pupe,  amori contesi o da contendere immortalati poi in video a presa rapida, la bulimia di canzoni patinate (bella la cover fuori lista di "Shakey Ground" dei Temptation) ed una nutrita schiera di ospiti che intervengono o fanno duetti con l’ugola di TylerLauren Alaina, la stella del country Carrie Underwood Can’t stop loving you”, Julian Lennon in “LUV XXX” le tastiere di Russ Irwin, il belloccio Johnny Deep che controcanta in “Freedom fighter” e il vecchio chitarrista ritmico della band Rick Dufay a rimpolpare la sezione con ottimi passaggi elettrici, dopodichè  la confezione di manna di prima scelta per chilometri di palinsesti radiofonici è pronta ed impenitente come non mai, come sempre.

Prodotto dalla solerte mano di Jack Douglas il disco su territori tecnici e strutturali suona diabolicamente, una macchina rock’n’roll che macina tutto nella collaudatissima formula refrain e solos, quelle formule equilibriste acchiappa-ascolto che il volpone Tyler giostra e ammaestra come un domatore illusionista.

In “Beautiful”, “Tell me” e “Legendary child” spalma dentro cuori in fiamme con le eterne ballate da accendino acceso (“What could have been love”, “We all fall down” e “Closer”); dunque siamo sempre al perfezionismo cash, tutto bello e tutto già sentito, non c’è nulla però di parziale o ingannevole, è il mondo veritiero in cui la band di Boston sguazza da sempre e dove a loro modo – prima euforici, poi perduti nelle siringhe e nelle sniffate ed ora rinati nella terza età – seguitano a far traballare fette di mercato e pezzi di fan in un turbinio, il turbinio per eccellenza del big circus del rock’n’roll, che li amnistiò in tempi non sospetti e che ora, sebbene un certo imbolsimento generale, pare ancora reggerli con una certa disillusione ma con un senso di rispetto, quello  dovuto, per quello che sono stati e che non saranno mai più.

65/100


Steve  Tyler: Voce
Joe  Perry: Chitarra
Brad  Whitford: Chitarra
Tom  Hamilton: Basso
Joey  Kramer: Batteria

Anno: 2012
Label: Columbia Records
Genere: Rock

Tracklist:
01. LUV  XXX
02. Oh  Yeah
03. Beautiful
04. Tell  me
05. Out  go  the  lights
06. Legendary  child
07. What  could  have  been  love
08. Street   Jesus
09. Can’t  stop  loving  you
10. Lover  a  lot
11. We  all  fall  down
12. Freedom  fighter
13. Closer
14. Something
15. Another last goodbye

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