Home Recensioni Album Odious Mortem - Cryptic Implosion

Odious Mortem
Cryptic Implosion

Avevamo già parlato in modo più che positivo della prima uscita dei ragazzi californiani intitolata Devouring The Prophecy, uscito nel 2005 per Unique Leader, non è stata certo un’uscita illuminante, un qualcosa che ha aperto una nuova strada nel genere estremo, però ha saputo impressionare parecchio. I nostri amici sono riusciti da subito a mettere in piazza il meglio della loro indole estrema con sapienza e destrezza, mai con banalità. Quello che mi colpì principalmente di loro è che furono in grado di amalgamare in maniera perfetta la brutalità più atroce con un altissimo tasso di tecnicismo.
C’è da dire una cosa, il produttore di allora era un certo Matt Sotelo mastermind dei Decrepit Birth, che tra l’altro ha preso tre di questi cinque ragazzi con sé nel suo gruppo, quindi la loro afferta musicale non poteva che prendere quella direzione. Il personaggio deve aver condizionato parecchio la vita musicale dei nostri amici americani, oppure sono stati loro a condizionare la sua, questo a noi non è dato saperlo. Certo è che ci si aspettava qualcosa di straordinario dalla seconda prova. Così è stato, “Cryptic Implosion” è un album con la A maiuscola a mio avviso non poteva esserci una replica migliore agli “acuti” del primo full. Devo ammetterlo, a molti non è piaciuto, o meglio hanno trovato che questo disco rappresenta per loro un’involuzione più che un’ulteriore passo in avanti, stilisticamente parlando. La brutalità cieca che ha caratterizzato il primo cd è qui mitigata, nel bene o nel male (dipende dal vostro gusto), dalla volontà di creare un’opera d’arte a tutto tondo. Hanno forse limato la parte più grezza che c’era in loro per dare spazio a qualche artificio stilistico in più. Sicuramente qui vengono presentate delle song decisamente più elaborate e complesse anche sotto il profilo strutturale, i riffs forse sono meno “pesanti” ma più incisivi, “catchy” e intricati; i solo sparsi qua e la e i numerosi cambi di tempo di ottima fattura, non fanno che impreziosiere ulteriormente, nonché elevare qualitativamente il tutto. I loro fan hanno potuto notare come il cantato di Anthony Trapani sia un poco cambiato, il growl ora è meno cavernoso e cupo, ma rimane comunque efficace e di rara comprensibilità. Di indiscutibile perfezione e precisione tecnica è la prova dietro le pelli di KC Howard, uno dei migliori drummer in circolazione, veramente un “tritacarne” che riesce ad interpretare al meglio lo spirito delle song facendo risaltare ogni fraseggio di chitarra nel migliore dei modi, monumentale! Un brutal death forse dai richiami un po’ troppo progressive per i puristi e per i fan dell’estremo nudo e crudo, ma di indiscutibile bellezza musicale.

85/100


Dan Eggers: Chitarra
Joel Horner: Chitarra
KC Howard: Batteria, voce
Ivan Munguia: Basso
Anthony Trapani: Voce

Anno: 2007
Label: Willowtip
Genere: Death Metal/Grindcore

Tracklist:
01.Fragmented Oblivion
02. The Endless Regression of Mind
03. Dysmorphic Avulsion
04. Vile Progeny
05. Conjoint Species
06. Nux Vomica
07. Gestation of Worms
08. Subcortical Desiccation
09. Domain of the Eternal Paradox
10. Collapse of Recreation

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