Diciamolo subito ed apertamente: non c’è nulla di nuovo in quest’album.
La band transalpina si muove su binari classici. Niente di trascendentale quindi, se non l’ormai sentita e risentita mistura di death e balck metal. Ma cosa può rendere interessante un cd come questo? Intelligentemente, come molti fanno, hanno puntato sulla costruzione di riffs veramente molto efficaci. Oserei dire dannatamente “ammicanti” , quanto basta a farteli girare e rigirare in testa facendoteli canticchiare per l’intera giornata. Si perché pur essendo un po’ statici, non sono stufosi né barbosi. Alla fine li ascolti con piacere, e le quattro canzoni arrivano alla fine che non te ne sei nemmeno accorto. La voce di Aurell è di stampo black, non è quello screaming tiratissimo che fa sembrare alcuni cantanti black delle donnicciole, il ragazzo rimane su tonalità più basse in linea le tendenze death del gruppo. Se vogliamo dirla tutta mi sembra abbiano appreso in pieno la lezione dei primi gruppi svedesi, citandone uno i Dismember, letti in chiave più moderna (ma non troppo). Adottano la tendenza tipica delle band di quel periodo: un riff, magari variato, che dura per tutta la canzone. Uno bello e coinvolgente, ma uno. Anche qui la batteria non è troppo complessa e fantasiosa, ma Flav fa il suo dovere e lo fa bene, offre un drumming solido e concreto. Belli alcuni stacchi, dove i nostri francesi placano il proprio incedere, ed è il basso che esce allo scoperto. Ecco uno dei nei di quest’album è che non sempre il basso si sente bene. Se non si ascolta con molta attenzione ci si perde le sue “costruzioni”. In generale, la registrazione non è il top, ma comunque ci è permesso sentire buona parte delle cose che vengono suonate. Certo, cinque canzoni sono poche per dare un giudizio approfondito, ma ci sono le buone premesse. Una band concreta, che propone musica “semplice” (nella sua categoria), ma non banale. Un cd senza troppi compromessi e che si lascia ascoltare facilmente. 65/100
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Aurell: Voce Anno: 2007 Sul web: |