Non ho mai apprezzato molto la realtà musicale della città in cui studio, non per diffidenza, ma per il semplice fatto che di tutte le band che ho sentito dal vivo o di cui ho ascoltato il demo veramente poche si salvano e, quelle che propongono qualcosa di interessante, sono ancora meno.
Non li conoscevo prima, ma questi Innercold mi sono piaciuti, e mi sono stupita nell’ascoltarli, lieta del fatto che forse ho trovato una band da apprezzare in quel di Bologna. Vale sempre il solito discorso, non sono di certo la persona più adatta a valutare clinicamente un demo di questo genere, che offre spunti di diversi stili, ma almeno quello che fanno questi ragazzi lo fanno bene. Questo death a volte melodico, a volte un po’ estremo e talvolta anche hardcore, non è che attiri le mie simpatie. Ciò che ci offrono i cinque però è tutt’altro che banale, e monotono, cosa che caratterizza ormai questo nuovo filone, che da qualche anno risquote successo, ma che ormai è entrato in fase di stagnazione. Sicuramente da segnalare gli ottimi riffs, che denotano un certo gusto per la melodia, e che prendono subito l’ascoltatore, devo dire veramente di qualità. La sezione ritmica rientra nella norma, non vi è certo uno “strabordare” di tecnicismi, ma è apprezzabile questa compattezza, non c’è lo strumento solita che spicca, qui si punta alla sostanza. E c’è né parecchia, quindi non mi rimane che sperare che i nostri facciano uscire al più presto qualcosa di nuovo, e magari sperare anche in un full. Metterli alla prova sulle lunghezze di un cd potrebbe essere il giusto metodo per capire se questa band è davvero valida come sembra. Quindi non mi resta altro da dire: consiglio di tenere d’occhio questa giovane band. |
Robby: Voce Anno: 2006 Sul web: |