Home Recensioni Live Claudio Simonetti's Goblin plays Profondo Rosso - Bologna, 17 Aprile 2015

Claudio Simonetti's Goblin plays Profondo Rosso
Bologna, 17 Aprile 2015

Bologna, 17 Aprile 2015 - Goblin Live Soundtrack - Teatro Duse

Photo courtesy: Terra di Goblin


Profondo Rosso è stato probabilmente il primo vero e proprio capolavoro di Dario Argento, un thriller serratissimo ed avvincente i cui segreti si svelano lentamente tramite una serie di colpi di scena carichi di implicazioni freudiane.  La verità nell'opera è sempre a disposizione dello spettatore ed  è anche impressa a fuoco nella mente del protagonista, ma spesso è inafferrabile come rivela il celebre finale della pellicola. Del resto il film cerca anche di elaborare visivamente lo stato ansiogeno degli anni concitati in cui venne realizzato e per riuscirci necessitava di tecniche all’avanguardia e per molti versi contrastanti: la collocazione delle luci, il ricorso a piani sequenza, la tempistica delle scene, l’impiego ossessivo di una gamma di colore, e soprattutto, attraverso un ricorso spinto al “montaggio alternato”con  una successione di inquadrature secondo uno schema che alterna, intrecciandole, immagini che si riferiscono ad una sequenza con altre riferite ad una diversa sequenza, che narrativamente si svolge contemporaneamente alla precedente. Funzionale a questo tipo di scelte è stata la decisione di optare per una colonna sonora ibrida che associasse a composizioni più marcatamente jazz come quelle di Giorgio Gaslini brani progressive rock come quelli messi a punto dai Goblin. E l’impegno per Simonetti e Argento divenne notevole perché risultava fondamentale combinare stacchi e cambi di scena con una metrica musicale davvero inconsueta. Nella sonorizzazione fatta in diretta dai Goblin di Simonetti al Duse per celebrare i quarant’anni dall’uscita del film, questo sforzo è apparso in tutta la sua potenza. Già nei titoli di testa del film che fanno seguito all’inquietante carillon di Gaslini, la title track taglia a fette il pubblico con i suoi crescendo terrorizzanti ed il suo celebre giro di basso e fraseggio d’organo di chiesa insieme al mini moog sfoderando quattro geniali cambi di tempo in sessanta secondi che oscillano dal tema in 7/4 all’inciso in 3/4.  "Death Dies" è ossessionante nella sua incalzante e nevrotica tribalità percussiva, "Mad Puppet" amplifica la suspense con il suo riff di basso sul quale si innestano presto chitarra ed organo. "Wild Session" è una incursione prog con un mini moog folle ed un basso irrefrenabile. A conclusione della proiezione, i Goblin hanno proposto alcune delle loro colonne sonore più celebri eseguendo "Demoni", "Suspiria", "Phenomena" e "Tenebre" anticipata da qualche noia al vocoder che Simonetti ha sdrammatizzato lanciandosi in un accenno della celebre “On The Road Again” dei RocketsSimonetti, misurato e mai particolarmente appariscente è risultato praticamente perfetto ai synth. Senza trascurare il contributo eccezionale della sua band: l’ottimo Bruno Previtali alla chitarra, protagonista di assoli compatti e melodici,  è riuscito a ricreare le parti più atmosferiche della colonna sonora senza debordare.  Federico Amorosi al basso è sembrato perfettamente a suo agio nella esecuzione di incastri ritmici spesso complessi, così come il batterista Titta Tani abile nel mutare registro con disinvoltura oscillando da atmosfere a tratti doom ai metronomici picchi disco di brani come “Tenebre”.  Uno spettacolo davvero all’altezza per un anniversario di assoluto prestigio.

 


Claudio Simonetti: Tastiere
Bruno Previtali: Chitarra
Federico Amorosi: Basso
Titta Tani: Batteria

Data: 17/04/2015
Luogo: Bologna - Teatro Duse
Genere: Progressive Rock

 

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