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Maurizio Guarini
Goblin


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- Live New Goblin Rebirth - Roma, Alpheus, 18 Febbraio 2011

- A&B -
Iniziamo subito parlando del vostro concerto romano (si parla del concerto tenuto il 18 febbraio 2011, presso l’Alpheus, recensito su altre pagine web di Artists and Bands): mi sembra che sia andato benissimo. Vi aspettavate tutta questa gente? Nelle altre località come sta andando?
- Maurizio Guarini –
Sì, è andato molto bene. Siamo contenti, perché il pubblico romano e' sempre abbastanza esigente. Sentire il coinvolgimento della gente qui significa essere riusciti a trasmettere l'energia che serve per trasformare un semplice concerto in un evento indimenticabile. E debbo dire che nelle altre località sta andando altrettanto bene, visto che stiamo raccogliendo analoghi riscontri.

- A&B -
Avete fatto bene a scegliere anche pezzi da Back to the Goblin che trovo sia un album stupendo. Avete fatto fatica a convincere Claudio?
- Maurizio Guarini –
Bella domanda. No, nessuna fatica, devo dire. D'altra parte io suono molti pezzi dove non avevo partecipato nel disco, lui uno lo può pure suonare, no?

- A&B -
Perché non avete suonato uno dei pezzi inediti del prossimo album? Molti in platea se lo aspettavano.
- Maurizio Guarini –
In realtà, vogliamo lasciare i nuovi brani come una sorpresa. E poi, forse, solo un pezzo non renderebbe l'idea del discorso di insieme su cui stiamo lavorando.

- A&B -
A me il concerto è piaciuto molto. è bello vedere i Goblin in questa incarnazione. Questa domanda mi offre l'occasione di parlare anche delle due formazioni attualmente in circolazione: da un lato Pignatelli e Marangolo; dall'altro Guarini, Simonetti e Morante. Ancor prima di vedere in azione le due band, debbo dire che avrei scommesso su di voi, in termini di attendibilità. Tuttavia, dopo aver visto i rispettivi concerti, la vostra sezione ritmica mi ha lasciato un tantino perplesso. Previtali mi sembra OK (e non è cosa da poco, visto che sostituire Pignatelli non è facile) ma su Titta Tani ho alcune riserve: da un lato ha un voce stupenda e avete fatto bene a sfruttarla in “E suono rock”. Come drummer, il suo background tecnico è squisitamente heavy e, insieme a Previtali, forma una sezione ritmica quasi metal. Trovo che questa incarnazione dei Goblin sia un po' troppo "pesta pesta". Che ne pensi?
- Maurizio Guarini –
Domanda a trabocchetto da cui e' difficile scappare. Sicuramente la parte ritmica è più heavy, non c'e' dubbio. Se sia un pregio o un difetto, credo non possa essere stabilito oggettivamente. Da un lato, ovviamente, con una ritmica più potente, si perde un po' di cristallinità e limpidezza, ma dall'altro si guadagna in energia. Dov'e' il giusto? Non posso e non voglio fare torto a nessuno. Se devo darti una risposta basata esclusivamente sul mio gusto personale, immagino che tu la sappia già: non ho un'anima molto rock, ma prediligo in genere ritmiche sofisticate ricche di dettagli. Ma questa domanda "cattiva" può anche essere lo spunto per una risposta che sottolinei una delle cose fondamentali che hanno da sempre caratterizzato i Goblin: la diversità dei musicisti, le estrazioni musicali e culturali diverse sono state sempre una fonte di ricchezza, e proprio queste diversità, alla fine, portano sempre ad un risultato finale interessante e unico.

- A&B -
Sono assolutamente d’accordo. Infatti, nel recensire il vostro concerto, da un lato ho “dato in testa” alla sezione ritmica, per l’apporto troppo heavy fornito in brani come “Dr Frankenstein”, “Roller”, “Aquaman”, “Goblin” – ove, certamente, la ritmica avrebbe dovuto cedere a logiche necessariamente più intimistiche – dall’altro ho trovato che le energie e i dinamismi di Titta Tani valorizzino brani decisamente più rock come “Death Farm“, “E suono Rock“, “Tenebre“, “Zaratozom“ e, amio avviso, addirittura lo stesso “Profondo Rosso”.
Cambiamo argomento: come mai non eri della partita in "Non ho sonno".

- Maurizio Guarini –
Mi ero già trasferito in Canada. Erano quasi vent'anni che non facevamo cose insieme, quindi perché avrebbero dovuto chiamarmi? Lo sai, a volte tutti sono indispensabili, a volte nessuno e' indispensabile.

- A&B -
Come sono nati i "Back to the Goblin" e perché Simonetti, non fu interessato al progetto?
- Maurizio Guarini –
Idea iniziale di Massimo, che ha contattato Fabio, poi me ed Agostino. L'idea era di rimettere su una formazione, visto che c'erano ancora idee nuove e non l'aveva ordinato il dottore di uscire dalla scena. Ci siamo divertiti a riassaporare le nostre sonorità dopo tanto tempo. Un tuffo nel passato che è ridiventato immediatamente presente. Incredibile e difficilmente immaginabile come ci siamo ritrovati affiatati dopo tutto questo tempo. Sembrava che fosse passato un giorno, sembrava di essere tornati nelle sale prove di 30 anni prima. Riguardo Claudio, non credo che ci sia una ragione ben precisa del perché non fosse coinvolto al progetto. Più di una, forse. Non è dipeso sicuramente da me, che con Claudio ci sono stato sempre amico anche in tempi in cui non collaboravamo insieme.


- A&B -
Perchè il progetto "Back to the Goblin" è naufragato così improvvisamente e come nascono le due formazioni attuali (New Goblin e Goblin World, ora Goblin Rebirth)?
- Maurizio Guarini –
Come sai, non e' mai facile che in un gruppo si vada tutti d'accordo. Noi, poi, siamo famosi per essere particolarmente "litigiosi". Screzi, parole, incomprensioni, insomma, quando la convivenza inizia a diventare pesante e uno pensa che inizi a mancare la stima reciproca, meglio dare un taglio. Mi sembra di ricordare che tutto sia scaturito da un disaccordo su come gestire la produzione di un disco live registrato dal vivo a Birmingham. Sai, uno propone una cosa, l'altro ne propone una differente, una parola tira l'altra e alla fine meglio tagliare. Peccato, il disco live era bellissimo, e avevamo già molti altri concerti in programma, tra cui date in Russia, Grecia, Olanda. Peccato.

- A&B -
Che ne pensi dei Goblin Rebirth? a parte il tastierista che era con voi nei BTTG, conosci gli altri?
- Maurizio Guarini –
Non conosco gli altri due personalmente. Aidan è un bravo professionista e ottimo esecutore, ma non ce lo vedo come un "Goblin". Credo che la loro impostazione sia molto orientata alla precisione, con cura dei particolari e molto uso di sequencer, approccio totalmente diverso dal nostro. Noi puntiamo, con questa formazione, a suonare più "dal vivo", nel vero senso del termine. Sai, oggi dal vivo puoi fare i suoni esattamente come vuoi, specialmente se ti avvali dell'aiuto del computer che esegue parti con i suoni originali. Tutto perfetto. Hai presente il festival di Sanremo? Ultimamente, io personalmente (e credo di poter estendere il pensiero anche a Massimo e Claudio), ho voglia di "suonare" dal vivo ed inizio a odiare un po' i sequencer. Figurati, io che li ho usati per decenni e ho fatto della tecnologia applicata alla musica uno dei miei punti di forza fin dalla fine degli anni ’70, quando quasi nessuno lo faceva. No, adesso mi piace salire sul palco e suonare, limitando al minimo indispensabile l'uso della tecnologia. Punto. Certo, i suoni possono essere a volte non proprio quelli, ci possono essere degli errori, ma senza questi, di che "vivo" stiamo parlando? Spero di essermi spiegato.

- A&B -
prima hai accennato al Canada. Come mai vivi a Toronto? Ci sono stato per un paio di giorni in viaggio di nozze, nel 2002. A saperlo venivo a scocciarti.
- Maurizio Guarini –
Il mio trasferimento - a fine 1998 - e' nato da una serie di circostanze concomitanti. Mi ero un pochino stancato del modo di lavorare all’“italiana”. Non voglio assolutamente parlare male dell'Italia, ma quando ti ritrovi a dover affrontare sempre situazioni tipo "se conosci quello fai quello, poi gli devi fare un favore"; oppure: “questo fallo perché quello e' importante”; “fai un regalo a quello che ti fa fare questo”. Beh, lo sappiamo tutti, in Italia funziona praticamente tutto così. Volevo vedere se ci fosse un posto al mondo dove uno va avanti solo ed esclusivamente con le sue forze e dove viene riconosciuto il suo valore. E credo di aver trovato il posto giusto. Se rinasco in Italia mi ritrasferisco qui. Tra l'altro, in quel periodo sviluppavo software per videogiochi e c'era una azienda canadese a cui interessavo per sviluppare dei prodotti, quindi ho colto la palla al balzo e ho fatto il grande passo. Toronto è una delle città nordamericane più interessanti dal punto di vista culturale, c'e' molta energia e molta voglia di fare. Mi ritengo molto fortunato. Comunque, libero di venire a scocciarmi quando vuoi, la prossima volta che capiti.

- A&B -
Grazie caro, non mancherò. In Canada sono conosciuti i Goblin o i Libra?
- Maurizio Guarini –
I libra non lo so. I Goblin si, sorprendentemente molto più di quello che pensavo. Anche i giovani, i ragazzi che suonano heavy metal, ci conoscono. Qui c'è di tutto, la cultura musicale è 0molto settorializzata e quindi specializzata. Chi conosce l'horror ci conosce come creatori di quel genere musicale, quelli che hanno inventato quelle sonorità. Fa piacere ed è una sensazione strana sentirsi una specie di santone senza in effetti aver fatto nulla per diventarlo. A questo hanno involontariamente contribuito molti gruppi famosi che hanno fatto delle cover di pezzi nostri, o comunque si sono ispirati a noi, intendilo dire a livello di sonorità. E poi adesso, con Internet, è molto più facile che le informazioni si diffondano nel modo giusto.


- A&B -
cosa hai fatto dagli anni '80, fino alla reunion dei Goblin? Hai vissuto di musica?
- Maurizio Guarini –
fino ai primi anni ‘90 ho vissuto solo di musica. Arrangiamenti, album, molti tour con altri artisti. Ho realizzato moltissime colonne sonore, principalmente scritte da altri autori. Insomma, sono stato un musicista a tempo pieno. Negli anni ‘90 e' iniziata una certa crisi nel campo musicale e mi sono spostato nell'informatica (mia vecchia passione, già dai primi anni ‘80) che, economicamente, in quel periodo, ti permetteva di sopravvivere molto meglio rispetto alla musica. Mi sono anche laureato, nel ‘92. Trovo che le l’informatica, la matematica e la musica, siano discipline che incarnano diversi aspetti della stessa realtà: una serie di mattoncini tutti simili con cui poter creare cose meravigliose. Naturalmente, dipende da come li metti insieme. Programmare è come comporre, ha un suo lato creativo che forse le nuove generazioni non vedono, avendo approcciato il problema in un modo diverso da come ho fatto io gia dalla fine degli anni ‘70.

- A&B -
il nuovo album sarà autoprodotto o uscirà per una label? Quando uscirà?
- Maurizio Guarini –
Il nuovo album sara' probabilmente autoprodotto. Un altro album dal vivo del concerto di Roma, che includerà anche il dvd, uscirà con una etichetta. Il dvd, probabilmente, uscirà entro la metà di giugno. L'altro album, quello con i pezzi nuovi, subito dopo l'estate.

- A&B -
uscirà tutto anche in vinile?
- Maurizio Guarini –
L'album dal vivo si'. In versione doppia o, probabilmente, due vinili. Per l'altro non abbiamo ancora deciso.

- A&B -
abbiamo finito. Maurizio, di tutti e tre i membri dei Goblin che ho intervistato, tu sei quello che ha reso la cosa molto più piacevole. Tra l’altro ti ho fatto delle domande non facili, alle quali hai risposto mosso da fattiva collaborazione e ispirato ad una serenità interiore che mi ha molto colpito. Grazie.
- Maurizio Guarini –
grazie a te, Gianluca. E mi raccomando: se capiti a Toronto, non mancare di venirmi a trovare.

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