Davvero niente male questo disco d'esordio degli Everglade, prodotto tra l'altro dall'etichetta inglese UK Division, è decisamente un lavoro ben eseguito ed estremamente godibile.
Lo stile musicale è quello del rock stile Pearl Jam, ma quello che mi ha colpito è la padronanza musicale di questo quartetto, voglio dire che ascoltando questo disco “tutto suona al posto giusto”, non solo per l'accurato missaggio ma grazie soprattutto alla chiarezza compositiva del gruppo, non ci sono arricchimenti superflui, la loro musica è diretta e sincera. La voce di Matteo Panin è potente ed estremamente controllata in tutte le tracce del disco, non c'è traccia di insicurezza o sbavatura nell'inglese, sicuramente è un vocalist che sa il fatto suo. Potrei dire la stessa cosa della bravura e precisione di Silvio Maestri, il chitarrista, che dona l'anima e la melodia a tutte le tracce del disco, passando da arpeggi melodici a riff taglienti con mano decisa . Il cerchio compositivo viene chiuso dalla batteria di Luca Boscarato e dal basso di Mattia Baratto che costituiscono la base portante delle tracce, entrambi sono precisi e puliti. Il disco in sostanza suona quarantadue minuti di puro rock viscerale, basta ascoltare la terza traccia “Fireball” carica di energia che proviene dalla graffiante voce di Matteo e dai riff di Silvio. Per passare poi alla settima traccia “Dirty work” che mi ha colpito per la sua potenza. “Things to save” è sicuramente un disco che merita di essere ascoltato ed i miei complimenti finali vanno agli “Everglade”, sperando di poter recensire al più presto il loro prossimo lavoro. 75/100
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Baratto Mattia: Basso Anno: 2009 |