Se è vero che la qualità delle canzoni rimane l’aspetto fondamentale di un prodotto musicale, va pure detto che anche l’occhio vuole la sua parte e da questo punto di vista i siciliani SansPapier (resta il dubbio se va scritto tutto attaccato o meno) fanno centro da subito.
Questi cinque giovanissimi ragazzi giunti al loro esordio con questo Settevoltezeta (stavolta dovrebbe essere tutto attaccato) infatti si presentano, nonostante il disco autropodotto, con una elegantissima confezione in digipak con tanto di libretto interno con testi, foto e note varie. Insomma, ancora prima di mettere il cd nello stereo si capisce che fanno le cose in grande. Registrato tra la scorsa estate e lo scorso autunno ai Imago Sound di Messina (loro città di provenienza) le 7 tracce qui presenti vengono presentate sottoforma di E.P., talaltro ben suonato, arrangiato e mixato ( e come detto sopra presentato). La cristallina e dolce voce di Valeria va a contrapporsi a quello di Giampiero sin dall’iniziale “Bianco Petrolio” cosi come in tutto il resto del disco, un pezzo che nel suo DNA mischia Negramaro, Afterhours e molto pop\rock mainstream della penisola. Non manca di certo l’urgenza espressiva ed una passione tutta mediterranea, anche se per “Je Suis Comme Je Suis” di guarda oltre le alpi prendendo in prestito una poesia di Jacques Pervert e musicandola in un dolce pop dove lo splendido accento francese di Giampiero fa la differenza. Peccato che Prevert non potrà mai commentare il risultato di tutto ciò. Le chitarre ruvide accompagnate da una linea di basso palpitante sono al centro di “Dentro Lo Specchio” , che però gioca tutto su un testo che si pone una domanda alla quale sarà difficile dare risposta: Lo specchio, ci ho guardato dentro e lo specchio/ mi ha guardato dentro e mi ha detto: “Che riflesso sei?” Chiude degnamente la corrosiva “Solonoia”, aggressiva e di grande impatto dopo la più compassata “Lazzaro”. Presentato con grande successo durate gli ultimi MEI, questo Settevoltezeta cala subito l’asso presentando una band fresca nelle melodie, ermetica e complessa nei testi, risultando spesso convincente anche quando ci si inoltra in citazioni rischiose. Quindi, chiosando, 24 minuti di musica davvero frizzante e ben suonata, nell’attesa di poterli giudicare meglio sulla lunga distanza con un lavoro completo. 76/100
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Valeria: voce Anno: 2007 Sul web: |