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Debutto discografico per i giapponesi
Deaflock, quartetto dedito a certo thrash di maniera, ben influenzato dalla scuola americana che vede negli Slayer e nei Testament i principali punti di riferimento.
Nondimeno, l’opera non è esente da influenze death metal, sempre di matrice a stelle e strisce, circostanza, quest’ultima, che rende
Reality of false pasts un tantino più accattivante di altre proposte più o meno recenti. Nonostante il cantato non sia particolarmente efficace (quasi incerte le linee melodiche in
Sinner, screaming estremamente sforzato e strozzato negli altri brani), e il drumming, pur essendo preciso, non si palesi in termini di estrema originalità, le tracce ci sembrano ben congegnate, soprattutto per quanto concerne i riff, mai ripetitivi o stancanti, sempre taglienti. Una mossa coraggiosa, ma troppo ardita, inoltre, spiazza e colpisce al tempo stesso l’ignaro l’ascoltatore: inaspettatamente, infatti, a chiusura del lavoro, il gruppo proporne
Black Fog, brano che partendo da tinture ambient, evolve in ritmiche serrate, contesti proto-punk, moltitudini ostili e paranoiche: una sorta di suite dell’uomo di inizio millennio che, nella piena tradizione del genere progressivo (categoria musicale estremamente distante dalle visioni alienate del gruppo), finisce 10 minuti dopo, proprio con la stessa melodia con cui iniziava. Da un lato, la mossa ci sembra quantomeno singolare se si considera che il substrato musicale che permea il gruppo è, come detto in apertura, di matrice assai differente; dall’altro, il brano costituisce quel quid pluris che va certamente a valorizzare il prorotto finale, sebbene in maniera del tutto atipica.
68/100
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Koichiro Sugimoto: Voce Masaki Sumi: Basso Jun-Ichi Hayakawa: Chitarra Osamu Matsumoto: Batteria
Anno: 2009 Label: Kjms Records Genere: Thrash Metal
Tracklist: 01. Disappear 02. Shock 03. Metal 04. Machine 05. Survival 06. Reborn 07. Sinner 08. Black Fog
Sul web: Deaflock @MySpace
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