Azz....!!! Ma chi sono questi? Da dove vengono? Dove sono stati finora? Che botta!!!
ICi informano che Stefano Balma, Paolo Cetani, Mirko Negrino e Daniele Ilardi sono originari dei dintorni di Torino, la nostra ex gloriosa motor-town, e formano una trash-band con ambizioni esagerate visto il buon punto di partenza generato da questo Waiting for Disaster. A dirla schietta il disastro stà tutto nella gestazione e nella gestione della suddetta band fra vertiginosi cambi di line-up e defezioni dell'ultimo momento ma i ragazzi sono testardi e decisi ad andare fino in fondo ai loro (malsani...) propositi; partecipazioni al Revenge Metal Fest e supporto agli Onslaught consolida la loro fama locale. Non si scoraggiano nemmeno quando, al momento di entrare in sala per la definitiva registrazione, il secondo chitarrista se ne và alla chetichella lasciando spiazzati i ragazzi che decidono così per una sola sei-corde. Ne scaturisce un thrash molto tirato ma con voce pulita affidata a Stefano Balma, una buona preparazione tecnica, una scrittura non particolarmente elaborata ma personale e gradevole, chitarra spianata a tutto speed e testi in inglese per una maggiore diffusione delle loro gesta. Riffs che hanno il colore e il sapore dei famigerati eighteen ma tutto sommato gustosi perchè suonati veramente bene e con una buona dose di thrash (inteso come cattivo gusto...) che te li fa piacere al primo ascolto. Già Endless Prophecy è un autentico pugno nello stomaco già dall'assolo insolitamente inserito dalla partenza, raffiche di mitra e suono a raffica per Forest Gunner a cui la fumettosa copertina è dedicato, Lynched By Fate e Fallout Terror sempre sostenute da un'arrembante batteria e urletti alla Fabio “Power” Lioni (!!!). In seguito tentano di risolvere a modo loro i Problem Of Humanity ma tutto quello che rimediano è un sonoro Kick In Your Ass. Terribilmente malsana e tiratissima Slaves Of The Matrix (ancora urletti...) mentre l'inconsueta, in italiano, Sono Stufo è molto vicina anche a certi episodi di post-punk italiano politicizzato. Don't Forget Endovein è un'autentica bomba a tempo mentre ad Are Adrenaline... For Your Fuckin' Summer il compito di chiudere questo inconsueto lavoro. Nelle canzoni anche inserti di rumori, strani cori, pernacchie sonore, rutto libero e spezzoni di cartoon per un collage che riesce a rendere il disco mai banale e scontato, ai limiti dell'assurdo nonostante il genere sia il classico e tiratissimo thrash con ampie divagazioni nel punk. Comunque ragazzi, complimenti ancora per un prodotto finale che è uno spasso unico perchè concepito come un autentico divertimento anche per chi lo ha eseguito. Da sostenere assolutamente... 75/100
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Stefano Balma: Voce Anno: 2010 |