Fra le più attive nel circuito underground, l'etichetta di Biella si sta facendo velocemente largo con proposte valide ed attente all'attuale momento musicale come, per esempio, l'ottima scoperta dei Bejelit di qualche mese fa.
Non dorme certo sugli allori il roccioso Corrado ed ecco allora portare alla ribalta questi giovani ragazzi milanesi, i Grievers, che ci offrono la loro prima (interessante...) prova guidata dai giovanissimi Matteo Giugno e Roberto Palmiero alle asce che con Luca Croci (basso), Michele Spallieri (voce) e Syra (batteria) formano un degno quintetto di navigati guerrieri dell'italico metallo nonostante la formazione conti solo pochi mesi di vita e/o di attività pura e uno striminzito demo alle spalle. A dispetto del loro nome, i kids non sembrano affatto depressi o addolorati ma sfornano riff su riff degni del più tragico degli handbanging con un sound che, pur pescando a piene mani fra le sonorità dei Children of Bodom con un po' di Grave Digger miscelato ai Dark Tranquillity, il tutto filtrato con la loro giovane irruenza, sfornano una pozione di death cattivo e “grindoso” quanto basta e con quel tanto di personalità che li porta ad essere comunque degno di nota. Ottima la caratura tecnica dei musicisti e buono l'apporto del cantante anche se, diciamolo francamente, certi atteggiamenti vocali tipici del growl sono ampiamente sfruttati e metabolizzati ma tutto sommato nelle corde dei milanesi troviamo ci stiano anche bene. Su tutte spicca l'ottima Reflecting Evil che dà anche il titolo all'intero ciddì e con una martellante doppia-cassa ma il lavoro ha anche una degna apertura con Universe e An Untruthful Shape è veramente notevole; sicuramente un primo esame passato con un ottimo rating. Certamente, essendo una Opera Prima risente di piccoli difetti dovuti alla poca maturità come il richiamo troppo marcato a sonorità brutali sicuramente sentite anzitempo, ad un approccio nel canto, come dicevamo, già goduto in altri lidi ma siamo sicuri che con una buona serie di live e il supporto del popolo del metallo la band saprà velocemente maturare e smarcarsi da certi “luoghi comuni”. Le premesse ci sono tutte ... Buona fortuna ... Una curiosità; la scoperta del combo è dovuta al buon Corrado stesso che si era recato in un club per sentire una band suggerita da alcuni amici ma è rimasto impressionato dall'opening act di questi Grievers che, a seguito di questo fortuito incontro, sono giunti velocemente al debutto sulla lunga distanza; dell'altra band si sono prese le tracce... 70/100
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Mike: Voce Anno: 2010 |