Interessante la proposta degli Alkonost (Naberezhnye Chelny, Tatarstan-Federazione Russa) attivi dal 1995 e giunti con questo al loro 20° disco, il primo per l'etichetta tedesca che si prefigge anche di dare nuova vita anche ai precedenti lavori in maggior parte editi da labels russe.
Guidati dall'intrigante voce di Alena (avete ancora presente Kate Bush?) e con le tastiere di Almira, i sei discendenti dello zar si apprestano a sbarcare in Europa con il loro metal contaminato largamente da atmosfere balcanico-uraliche, cori da Armata Rossa e forti richiami al growl in contrapposizione all'angelica voce da soprano della front-woman. Niente strumenti tradizionali anche se il clima generale che si respira è proprio quello epico delle nude e desolate steppe dell'ex Impero e le grosse chitarre Andrey “Elk” Losev per sottolineare ancora di più il legame con il metal tedesco condiviso sui palchi del Brutal Assault (con Cannibal Corpse) o del Ragnarök (con Korpikklani). Il canto è in lingua originale e i testi riportati sono in cirillico con fronte in inglese ma è l'effetto del risultato finale che più conta ed è sicuramente una buona proposta. Da sottolineare la tenebrosa apertura di Bird-Ship, la traccia Ineffable Light, la metal-nenia di Wonderland True Story, l'epica Princess' Lament. Interessante debutto europeo; speriamo di avere la possibilità di vederli in azione on stage quanto prima. 75/100
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Andrej Losev: Chitarra Anno: 2010 Sul web: |