Home Recensioni Live Omaggio a Demetrio Stratos - Cento, 23 e 24 Giugno 2017

Omaggio a Demetrio Stratos
Cento, 23 e 24 Giugno 2017

Cento (FE), 23 e 24 Giugno 2017 - Piazzale della Rocca

Giunge alla ventesima edizione questa piccola grande kermesse, organizzata dall’attivissimo Raffaello Regoli, cantante, attore e allievo dello stesso Stratos. Anche questa volta ospiti “storici” affiancano band più recenti, dando vita a due splendide serate all’insegna della musica veramente “alternativa”. Venerdì 23 giugno aprono la rassegna i Fluctus Limb, duo trevigiano formato nel 2015 e dedito a un ambient dalle derive etniche, nel quale le suggestive basi fanno da sfondo alla chitarra e al bouzuki di Francesco Bottazzi e alle linee di basso di Riccardo Cendron.

Airport Men

Forse l’uso così massivo delle basi dà alla musica del duo un aspetto sin troppo artificiale, ma è indubbio che la proposta dei veneti sia coraggiosa, ipnotica e piuttosto personale.  La successiva band a calcare il palco della suggestiva rocca di Cento è parte della storia del rock italiano: i Ribelli. Nati nel lontanissimo 1959, sono oggi capeggiati dallo storico batterista e fondatore Gianni Dall’Aglio affiancato da tre ottimi musicisti (più un batterista aggiunto durante gli interventi vocali del leader). Nel corso degli anni sono transitati nella band musicisti del calibro di Enzo Jannacci, Gino Santercole, Detto Mariano e, naturalmente, Demetrio Stratos.

Boris Savoldelli

Questa sera un ciarliero Dall’Aglio ci racconta molti aneddoti legati a Stratos ma anche a Battisti e ad una carriera che sfiora i sessant’anni. Tra i pezzi proposti trovano spazio cavalli di battaglia dell’era beat quali “Follia” e “Ribelli” cover in italiano come “Obladì Obladà”, “Lei M’Ama” (“Tell Mama” di Etta James) e “Chi Mi Aiuterà” (rifacimento di “Keep Me Hangin On” brano portato al successo sia dalle The Supremes che dai Vanilla Fudge), oltre all’immancabile “Pugni Chiusi”, interpretata per l’occasione e in maniera eccellente  proprio dal patron del festival, un emozionato Raffaello Regoli, che corona così il sogno di una vita.

Fluctus Limb

Dopo la potente esibizione dei Ribelli, salgono sul palco gli Es Nova, recente ensemble votato alla proposizione di una musica di ricerca e sperimentazione, muovendosi stilisticamente tra le avanguardie del ‘900, l’ elettronica e suggestioni jazz-rock. Fanno parte del collettivo il deus ex machina e produttore Nicola Rosti alle chitarre e sintetizzatore, la performer vocale Erica Agostini e la tastierista Alice Drudi, affiancati, durante il live, dall’artista Loretta Militano, pittrice e scultrice, che, durante le note originate del gruppo, scolpisce una testa umana. La non facile proposta musicale dei nostri risulta ipnotica e arcana, rappresentando, maggiormente qui che altrove, una sorta di continuum artistico con quanto proposto da Stratos durante le sue ricerche degli anni ’70. La prima serata si conclude con le sperimentazioni  vocali di Luca Fattori e Boris Savoldelli, due cantanti in continua ascesa artistica, accompagnati per l’occasione dal funambolico bassista Tiziano Zanotti che “ruba” un po’ la scena ai due vocalist.

Es Nova

Il secondo giorno della rassegna si apre, come di consuetudine, con il saggio del “laboratorio di sperimentazione ed uso inconvenzionale della voce” tenuto dai due coach/docenti Savoldelli e Fattori: i partecipanti al laboratorio danno, assieme al solo Savoldelli e alle basi del polistrumentista Roberto Gottardi (leader dei Runaway Totem) prova concreta di aver appreso alcuni segreti dell’uso alternativo della voce, tra polifonie, diplofonie e cori decentrati. Dopo il laboratorio salgono sul palco i piemontesi Airportmen che, supportati da vecchie immagini delle tempeste di sabbia che colpirono le zone centrali  degli Stati Uniti tra il 1931 e il 1939 (le “dust bowl” che cantò anche Woody Guthrie)  proiettate sul muro dietro il palco, danno vita a un’esibizione incredibile e magnetica, catalizzando occhi e orecchie dei presenti e riuscendo a originare un nuovo genere nel quale John Fahey sembra incontrare i Daft Punk più intimisti.

Opus Avantra

La band, che ha già all’attivo la bellezza di quattordici album, convince pienamente, risultando la più bella scoperta di questa rassegna. Dopo gli Airportmen il palco centese ospita il trio dei Feat. Esserelà, band bolognese che suona dell’ottimo progressive-rock strumentale condito dalle presentazioni surreali del tastierista Francesco Ciampolini e dagli assoli acidi e taglienti del chitarrista Renato “Renna” Minguzzi: tra ritmiche funky, derive jazz-rock, prog settantiano, la band, dal vivo è uno spettacolo, grazie anche ad una perizia strumentale veramente notevole e ad un’ironia dissacrante (il fantoccio Esserelà è una presenza costante durante le esibizioni della band). Nel finale il trio viene raggiunto sul palco dal cantante Nevruz per una riuscita improvvisazione a quattro.

I Ribelli

In  questa riuscitissima serata ci sono anche degli ospiti storici: gli Opus Avantra, guidati da Donella Del Monaco sono autori di uno show memorabile, tra pezzi più recenti e qualche classico, come “Il Pavone” dal primo leggendario album, “Introspezione” (correva il 1974), nel quale il punto di forza è sicuramente la voce della cantante, che commuove sia per estensione che per interpretazione. Prima della fine dei giochi c’è ancora spazio per un’improvvisazione a due: il patron Raffaello Regoli e Boris Savoldelli salgono sul palco e, supportati dalle “chitarre sintetizzate” di Roberto Gottardi “leggono”, utilizzando varie tecniche vocali, spezzoni di articoli da vari quotidiani, lanciando poi le pagine verso il pubblico. Molto dadaista, molto Stratos. Si vocifera che sia l’ultima edizione, ma, anche alla luce di un sabato veramente eccellente, sarebbe veramente un grande peccato: speriamo che chi di dovere ci ripensi.

 


Data: 23-24/06/2017
Luogo: Cento (FE) - Piazzale della Rocca
Genere: Rock/Progressive

 

 

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