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Screaming From The Oblivion
The Statues' World

Con la nuova ondata di bands provenienti dalla fredda Asia non si scherza, in poco tempo stanno arrivando ad un top qualitativo davvero invidiabile saltando spesso preamboli di lunghe carriere e gavetta underground. I Russi Screaming from the Oblivion non sono da meno, la band dell'est suona come una veterana di doom melancolico in stile nord europeo, un mix di Anathema e To Die For, Sentenced, esattamente Bielorussi, i nostri sono attivi dal 1998. Certamente dalle loro parti faranno faville, ma il prodotto è gia pronto per oltrepassare i confini, il loro gothic doom é fresco e influenzato senza essere per questo copiato, la line-up suona un genere di musica che potremmo anche ritenere sorpassato, specialmente se ci riferiamo alle vocals, buone quelle melodico-evocative ma molto estreme quelle gutturali, mentre chitarre e batteria sono davvero ben suonate ed eseguite, molto ammiccanti e sensuali.
La qualità non é ottimale, soprattutto il sound risulta un pò scarno e privo di effetti di abbellimento, certo è che dopo solo 2 demo (rispettivamente nel 2000 e 2002) non si poteva pretendere di più da questo full-length debut album ma gli Screaming From The Oblivion usano questa chance per spaziare in ambiti da loro inesplorati con gli altri precedenti gruppi paralleli, detto ciò mi piace sottolineare che il cd in questione altro non é che una registrazione nuova del loro secondo omonimo demo con in più qualche nuova traccia, da aggiungere che con i Rainbird (un altro progetto di alcuni dei componenti della band) é stato riscosso un gia buon successo sempre con la medesima etichetta (la Blackfire).

Si fanno così maestri di mesta malinconia quasi letargica, ed il modo in cui é suonata lascia pochi spiragli per essere allegri, tutto dovuto dalla voce di S. Anatolick che é un cantante non di talento vocale eccelso che rende particolare la proposta, ma un pochino fiacca per i cultori.
E dolorosa e sofferta la sua frequente voce pulita, e per me é meglio nello 'spoken' e nel grugnito anche se a molti non piacerà, ma manca quel feeling aggiunto che tutti gli ottimi cantanti hanno (da rivedere e migliorare lo stile, please!).
La musica è strutturata in maniera molto accessibile, per questo possiamo parlare di composizioni 'catchy' come poi il genere quasi comanda, passati i tempi dell'ultra doom cavernoso e barocco dei primi Anathema e My Dying Bride dobbiamo accontentarci di queste atmosfere da ' triste sognatore ' anche se in brani 'easy' come "Thunder And Silence" c'é un ottimo pathos e nonostante la lunghezza del brano c'é anche spazio per un bel assolo di chitarra.

E che dire dell'esplosione finale dell'aggressiva "Hero of the Day" che mi ricorda gli Amorphis per certi fraseggi stretti e per la voce death, oltre ai gruppi già citati, una traccia dissimile dalle altre e per niente fuori luogo.
Naturalmente in alcuni frammenti c'é da lavorare per raggiungere un livello ottimo di songwriting ma nel parlato di "Day before the War" potrete ritrovare tutto il corollario di sensazioni e la ruvida asprezza compositiva dei gruppi in fase di sviluppo underground, ad esempio le campane della chiesa, il suono del tuono ruggente e il piano forte lento e dai suoni classico gothicheggianti sono un vero must appartenenti all'abc del genere che si possono anche evitare qualche volta a favore di qualcosa di più originale.
Niente di male comunque, nella opener "Heavens Had Tasted Blood" dove l'ospite alla tastierista del gruppo Diathra suona abbastanza gradevolmente, uno struggente pezzo a la Theatre Of Tragedy del primo disco, grande!
La band non impressiona nel suo complesso, ma suona come un progetto convinto e di pertinenza e capacità, abbiamo certo sentito di meglio in passato, ma anche molto, molto di peggio...

Quindi, che tipo di fan potrebbe apprezzare gli Screaming From The Oblivion allora? Beh, questi sono quattro ragazzi in gamba che amano giocare con un mix di gotico struggente anni '90/'00 ed il vecchio death metal crudo (genere ancora molto in voga da quelle parti e genuino se vogliamo) ed il cd piacerà molto e si adatterebbe bene sugli scaffali di coloro che amano il soffio romantico e sublime della morbosa morte, anche se vorrei suggerire l'album anche ai fan delle sotto categorie dark e romantic metal...

65/100


S. Anatoly: Voce
Anton: Chitarra, programming
Cheesa: Basso

Anno: 2009
Label: Blackfire
Genere: Gothic/Doom Metal

Tracklist:
01. Heavens Had Tasted Blood
02. The Statues' World
03. Dreamer
04. Panic In The Statues' World
05. Drama
06. Thunder And Silence
07. Day before the War
08. Hero of the Day

 

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