Il discorso con gli Eclectika è complicato, è una band con due facce, una sensibile e melodiosa all'eccesso con un tocco di romanticismo gotico e influenze leggere e atmosferiche accompagnate dal dolce canto della bella e brava mezzo soprano Alexandra, c'è poi un lato oscuro, ruvido e grottesco che si pone agli antipodi con una amalgama vomitata di black marcio ai limiti con il death, momenti thrasy quasi Metallica oriented e collisioni con il death black brutale sottolineati dalla voce di Aurélien molto cavernosa e gutturale, arricchita da screams e solitari accenti evocativi, ed anche soavi e strazianti/gracchianti da esaurito mentale in stile primo Dani Filth, ma nella copia brutta e becera.
Tutto sommato il disco si fa apprezzare anche se la band dovrebbe decider cosa vuole essere, perché così si rischia di non avere le idee chiare e di dare l'impressione di cercare di accontentare un pò tutti senza accontentare così nessuno in un purgatorio a metà strada tra paradiso ed inferno... Loro hanno tutte le carte in regola per diventare un super gruppo, difatti accanto all'ottima esecuzione, seppure semplicistica, abbiamo una grande capacità di creare sinfonia e teatralità e con una buona preparazione tecnico-interpretativa uno sprint enfatico che si sussegue per tutta la durata del disco fatta eccezione per le favolose tracce di dark ambient basilari ma effettuate con gusto elettronico e sintetico quasi catacombale (ascolta per esempio i 10 minuti finali di "Behind Antares" e "Asylum 835" una vera strumentale spaziale e sognante ...) che spezza l'incedere chiaro/scuro del concept di base del gruppo. Ciò che affermo si potrà constatare facilmente nelle tracce di apertura del disco "Like a Scarecrow in a Humans Field" e nella title track "The Last Blue Bird" che non nascondono la vena in parte progressiva ma anche quella d'assalto, mescolando la voglia di fare male e aggredire con la magia di alcuni passaggi delicati e dal tocco artistico forse un pò troppo barocco ma innegabilmente positivi per l'economia del lavoro intero. Penso che la strada intrapresa sia quella giusta poiché ciò che fanno gli Eclectika lo fanno abbastanza bene, hanno dimostrato di essere all'altezza con gli stili e le partiture che affrontano in questo disco che potremo considerare come un trampolino di lancio verso lidi ben più sostanziosi di una musica mix composta con spruzzate di thrash, brutalblack, sympho-black, gothic metal, musica ambientale e cavalcate al limite con il power. In conclusione auspico un futuro roseo se ben calibrato e pensato evitando magari di eccedere con le influenze e dedicandosi maggiormente alla musica, al suo contenuto stilistico e ancora più tecnico con soluzioni originali. Forse il segreto di tutto sta nel fatto che a comporre ed eseguire la musica ci pensa il solo Sébastien, cosa che per certi versi non potrà essere che positiva per la stabilità della line-up, ma che di certo lede per la stragrande risultante delle one man bands con l'anticonformismo egocentrico e la voglia di uscire dagli schemi a discapito dell'omogeneità finale della proposta. Staremo a vedere ... intanto consiglio il cd agli estimatori di nicchia e a chi cerca un lavoro visionario che riesce ad essere normale e allo stesso tempo fuori dagli schemi... Bella la grafica e completo il booklet con immagini spaziali che bene si legano con il nesso astrologico-esoterico del concept. 60/100
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Alexandra LEMOINE: Voce Anno: 2007 |