Home Recensioni Live Robert Plant & The Sensational Space Shifters - Roma, 12 Luglio 2014

Robert Plant & The Sensational Space Shifters
Roma, 12 Luglio 2014

Roma, 12 Luglio 2014 - Luglio Suona Bene - Auditorium Parco della Musica

Photo Courtesy: Musacchio & Ianniello per Fondazione Musica per Roma

Percorrendo il viale antistante la cavea dell'Auditorium, il colpo d’occhio di persone con indosso la maglia degli Zeppelin, è notevole e non poteva essere diversamente. I nostalgici del Dirigibile sperano in cuor loro di poter vagamente carpire vibrazioni che ormai sono un lontano ricordo. La realtà del concerto è piuttosto diversa. Robert Plant ha saputo modificare proprio percorso artistico, volgendo l'attenzione verso nuovi sentieri musicali, adattando le composizioni ad una voce segnata dalle sofferenze fisiche e non, patite nel corso degli anni, tentando di scrollarsi di dosso l’etichetta di cantante dei Led Zeppelin. Il concerto appena concluso mette in luce tutto questo.

La serata si apre con il coinvolente trio rock/blues North Mississippi Allstars dei fratelli Luther e Cody Dickinson, che per circa un’ora propone un repertorio a metà strada tra rock 'n' roll e blues del delta. I tre dimostrano di avere un buon feeling, in particolare il batterista  Cody Dickinson che sfoggia una potenza e  versatilità alla batteria, alternandosi con gli altri membri alla chitarra e percussioni.

Sono circa le 22 e salgono sul palco i The Sensational Space Shifters, nuovo sodalizio del cantante britannico che fa capolino sornione da dietro le tastiere. Come tiene a precisare Plant, il tour anticipa alcune delle composizioni relative al nuovo lavoro solista, in uscita il prossimo settembre, realizzato con il prezioso supporto dei Sensational. Per la gioia dei fan, il live si apre con una riarrangiata "No Quarter" estratto da Houses Of The Holy, dalla forte connotazione arabeggiante e percussiva, a testimonianza di quanto l’approccio musicale dell’artista inglese sia mutato, pur rimanendo fedele ai dettami vocali del blues più sanguigno. Anche nei successivi brani targati Led Zeppelin, c’è un forte stravolgimento negli arrangiamenti, come in "Black Dog", qui riproposta in una forma più contenuta ed in "Rock & Roll"



Si prosegue con le conturbanti sonorità di "Down To The Sea", estratta dal lavoro solista Fate of Nations. Plant si mostra piuttosto concentrato e in forma sia dal punto di vista dell’interpretazione che della timbrica come ben dimostra nella tagliente "Spoonful".  C’è spazio, come anticipato, per i  brani estratti dalla nuova fatica discografica, Lullaby And…Ceaseless Roar tra cui "Turn It Up", la gioiosa "Little Maggie" che si arricchisce nella seconda parte di movenze orientalizzanti, grazie ai coinvolgenti inserti di violino Ritti ad una corda di Juldeh Camara e del banjo di Liam Tyson. Il musicista originario del Gambia, è il componente aggiunto del gruppo che contribuisce a dare ai brani un’impronta afro/orientale, a comprova dei numerosi fronti verso cui Plant è proteso. La bella prova vocale nella sognante e cadenzata "Rainbow" è sicuramente la pietra preziosa dell’intero concerto. Non mancano, infine, rimandi al tanto agognato stilema blues. Plant, infatti, è molto legato a questa tradizione come tiene a precisare al pubblico, omaggiando il chitarrista e cantante Bukka White con la trascintante "Fixin’ To Die", pezzo più granitico della serata. Spicca tra tutti il chitarrista Liam 'Skin' Tyson, meno istrionico del suo compagno Justin Adams, ma sicuramente versatile sia con l’elettrica che con l’acustica in "Going To California", ed  il membro che porta in dote un sostanzioso lavoro di effettistica assieme al tastierista John Baggot.

La serata volge al termine in maniera piuttosto frettolosa, a causa dell’improvviso scroscio di pioggia che si abbatte sulla cavea e che fornisce giusto il tempo di accennare "Rock & Roll" degli Zeppelin, ancora una volta modificata negli arrangiamenti come gli altri brani del dirigibile, più spiccatamente lenti e con una forte commistione di elementi elettronici e orientali. C’è da rimanere soddisfatti in tal senso, poichè Plant dimostra di voler guardare avanti e di sapersi rigenerare.

 


Robert Plant: Voce

The Sensational Space Shifters 
Justin Adams:
chitarra, bendir, voce
John Baggott: tastiere 
Juldeh Camara: ritti, kologo, tamburo parlante, voce 
Billy Fuller: basso, voce 
Dave Smith: batteria e percussioni
Liam 'Skin' Tyson:
chitarra, voce

Data: 12/07/2014
Luogo: Roma - Auditorium Parco della Musica
Genere: Rock/Blues

Setlist:
01. No Quarter
02. Down to the Sea
03. Spoonful
04. Black Dog
05. Rainbow
06. Going to California
07. The Enchanter
08. Babe, I'm Gonna Leave You
09. Little Maggie
10. Fixin' to Die
11. Whole Lotta Love
Encore:
12. Turn It Up
13. Rock and Roll

 

 


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