Home Recensioni Live Guitar Art Nights - Roma, 14 e 23 Ottobre 2010

Guitar Art Nights
Roma, 14 e 23 Ottobre 2010

Roma, 13 e 24 Ottobre 2010 - Guitar Art Nights (Festival delle Chitarre) - Jailbreak

Nell’ambito del “Guitar Art Nights 2010” - vero e proprio Festival delle Chitarre ad ingresso rigorosamente gratuito, realizzato con il sostegno dell'Assessorato alle Politiche Culturali e della comunicazione di Roma Capitale - si sono recentemente esibiti al Jailbreak gli Iron Butterfly e Allan Holdsworth. La rassegna vedrà protagonisti anche Kiko Loureiro (virtuoso chitarrista degli Angra), Joe Robinson (australiano, giovanissimo, unanimemente considerato l’erede di Tommy Emmanuel), Paul Warren (già chitarrista di Rod Stewart e Tina Turner). Il locale sarà sempre il Jailbreak, storica location di Roma, che vanta una rinnovata e blasonata direzione artistica: Dante Colavecchi e Guido Bellachioma vi approdano con immutato entusiasmo e volitiva determinazione ad innalzarne la già pregevole reputazione, sempre indirizzati, oggi come in passato, a promuovere la buona musica, rigorosamente dal vivo.

23 ottobre 2010, ore 22:00


Allan Holdsworth Trio:
Allan Holdsworth: Chitarra
Ernest Tibbs: Basso
Chad Wakerman: Batteria

Musicista leggendario e competente tanto nel rock, quanto nel jazz, Holdsworth continua da anni il suo percorso di ricerca sonora, costantemente proteso all’approfondimento dello strumento, allo sviluppo della tecnica, alla demolizione instancabile dei facili stereotipi musicali.
L’unico modo corretto per definirlo è “antesignano di se stesso”, non certo in termini di autocompiacimento, debolezza che gli è invece completamente estranea, quanto piuttosto nella capacità di vantare una perfetta padronanza (dello strumento) e di pregiarsi quale anticipatore e precursore (nella tecnica). Eppure, egli si scopre spesso anche nelle vesti di discente (dello strumento) e seguace (nella tecnica). Non ha molto senso, vero? Beh, Holdsworth è così: apparentemente, una sua performance dal vivo non sembra mai avere un significato compiuto. Improvvisazioni liquide, suoni distorti, morbidezze rarefatte. Per non parlare dei generi musicali: jazz, prog, rock, fusion, ambient. Ma quando si esce dal locale e si ripensa al concerto, ogni cosa va al suo posto, ogni domanda trova la sua risposta, ogni dubbio viene fugato.
Ma insomma, questo concerto del 23 ottobre?
Che diamine, ne ho appena parlato! E aggiungerò ben poco.
Per la prima volta in una formazione a tre, sul palco Holdsworth è stato coadiuvato da Ernest Tibbs e Chad Wakerman. Il primo è tanto sconosciuto quanto competente (si è diplomato presso il “Bass Institute of Technology” nel 1989 ed stato insignito del premio “Bass Student of the Year Award”). Dei tanti progetti a cui ha partecipato, di Wakerman vale la pena menzionare la sua militanza infra-decennale nella band di Frank Zappa ed in quella ultra-decennale dello stesso Holdsworth (con lui ha registrato ben 6 albums). È, a parere di chi scrive, uno dei pochi batteristi rock (insieme a Bill Bruford e Stewart Copeland) che non teme confronti con i suoi omologhi del più elitario circuito jazz.
Un’ultima cosa: è stato detto che tutte queste meraviglie musicali erano gratis?



14 ottobre 2010, ore 22:30


Iron Butterfly:
Lee Dorman: Basso, voce
Charlie Marinkovich: Chitarra
Martin Gerschwitz: Tastiere, voce
Ray Weston: Percussioni

Ben poco da dire sugli Iron Butterfly, leggendario gruppo psichedelico orginario di San Diego. Le sue origini risalgono al 1965, con una formazione costituita dal tastierista Doug Ingle, il bassista Jerry Penrod, il batterista Ron Bushy, il chitarrista Danny Weis e il cantante Darryl DeLoach. Pubblicato l’album Heavy, che vanta una delle migliori copertine psichedeliche della storia musicale, il gruppo si arricchisce della presenza del bassista Lee Dorman e del giovanissimo (appena sedicenne) chitarrista Erik Brann. Così assestata, questa formazione pubblica l’album campione di incassi In-A-Gadda-Da-Vida, nel 1968, e Ball, l’anno successivo. Negli anni ’70 inizia il declino della band, con il deludente Metamorphosis con i chitarristi Larry "Rhino" Reinhardt e Mike Pinera al posto del defezionario Brann. Scioltasi nel 1971, la band ci riprova nel 1974, ad opera di quest’ultimo e del batterista storico, Bushy. I due, assoldati il bassista Philip Taylor Kramer e il tastierista Howard Reitzes e successivamente Bill DeMartinez, pubblicano due album (Scorching Beauty e Sun and Steel) per poi sciogliersi nel 1976. Verso la fine del decennio, il tentativo di riunire la band con un nuovo bassista, Keith Ellis, fallì sul nascere allorquando quest’ultimo fu trovato morto in una stanza di albergo. Clima di revival per le successive reunion: una nel 1988, di durata quinquennale; l’altra del 1998, per mano di Dorman e Bushy, tuttora in itinere, sebbene con diversi cambi di formazione.
Il concerto del 14 ottobre – suonato davanti ad un Jailbreak gremito di persone – ha visto il suo momento topico, neanche a dirlo, nell’esecuzione della leggendaria In-A-Gadda-Da-Vida in una versione che rappresenta la summa del verbo psichedelico del gruppo, non tanto per la durata, incredibilmente estesa ad oltre 33 minuti, ma certamente in quanto a spirito esecutivo, a modus pensandi, a capacità tecniche dei membri tutti, mostrate nel corso dell’evento. Essi sono apparsi coesi, osmotici, credibili, tanto nei momenti più easy - che il gruppo ha ceduto alla tentazione di proporre, sebbene sporadicamente - quanto in quelli più propriamente psichedelici, martellanti, ossessivi, acidi. Alla luce di quanto sopra, ci pare assolutamente irrilevante il fatto che nessuno degli attuali musicisti abbia fatto parte della primissima incarnazione della band (l’unico membro storico, Lee Dorman, entrò in formazione ai tempi del secondo album). Molto competente ci è apparso il chitarrista Charlie Marinkovich (già collaboratore di Randy Hansen, membro degli Apocalypso con Larry Carter), mentre il tastierista/vocalist Martin Gerschwitz (già nei Breakpoint, agli inizi degli anni ’80, e collaboratore, tra gli altri, di Lita Ford, Meat Loaf, Vanilla Fudge) ci è sembrato estremamente plausibile come sostituto di Doug Ingle, alle tastiere e ancor di più alla voce. Assente, e questo è un vero paradosso, l’unico musicista che ha caratterizzato e capitanato (quantomeno da un certo momento in poi) ogni incarnazione della band, il batterista Ron Bushy (motivi di salute lo hanno lasciato negli USA). Pur permanendo in formazione, egli è stato temporaneamente sostituito da un drummer più che titolato, Ray Weston, collaboratore, tra gli altri, di Wishbone Ash per tutti gli anni ’90 e parte dei 2000.




Allan Holdsworth Trio
Iron Butterfly

Data: 14-23/01/2010
Luogo: Roma - Jailbreak
Genere: Vari

 

 

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