Il timbro della voce non lo puoi scordare. Il vortice del suo calore ti fa pensare subito al grande Sam Cook, le melodie ricche di ritmica fanno rimbalzare nella mente certe sonorità carissime ad un Ben Harper ancora non maturo. E poi, inevitabilmente, certi tratti, alcune movenze sinuose e ricche di fascino ti ingannano e ti portano a ricordare The King Of Pop e lo sconforto in cui aveva scaraventato milioni di fans dopo la sua inattesa scomparsa.
L'esibizione di Sananda Maitreya al Bravo Caffè di Bologna, ieri sera, è un salto nel vuoto che porta spediti a certi anni ottanta, ma con la notevole capacità di rivolgere al contempo lo sguardo verso l'avvenire.
Il segreto di questa sapiente miscela risiede in una inesausta ricerca di nuove sonorità ma anche nel tentativo di incamminarsi sulla strada di incontaminati mondi musicali tutti da solcare.

In realtà, chi avesse varcato nostalgicamente la soglia del locale con il desiderio di ripercorrere mentalmente i fasti che furono di Introducing the Hardline According to Terence Trent D'Arby, che chiudeva gli anni ottanta, sarà in parte rimasto deluso. I tempi di inscalfibili hits quali Wishing Well, If You Let Me Stay e Sign Your Name sono sufficientemente lontani. Dopo la breve parentesi collaborativa con gli INXS, che avrebbe dovuto sanare la ferita inferta ai fans della band dalla drammatica morte del leader Michael Hutchence, adesso l'itinerario musicale si fa profondamente diverso. Le scelte sonore sono incentrate maggiormente sulla sperimentazione ed un più vistoso rigore, una ricetta che espone, per forza di cose, Sananda Maitreya ad una più probabile disapprovazione da parte della critica. Ma fa parte del gioco. Troppo successo, troppo tutto, bisognava ricominciare.

E per farlo la soluzione è il connubio tra rock e soul ed una voce caldissima che in questo buco temporale pare avere maturato, se possibile, una estensione persino maggiore.
Perdonato, dunque, il ritardo di circa mezz'ora rispetto all'orario di inizio del concerto grazie ad un generoso susseguirsi di pezzi senza pause affiancato dai due musicisti The Nudge Nudge ovvero: Nick Taccori alla batteria ed Enea Bardi, rodata band di Sananda dal 2006. Ecco allora This Town o With A Girl Like You alternandosi alla chitarra e al piano. Una voce, la sua, che sembra cesellata e raffinata dal tempo e forse anche dalla maturazione spirituale. Si muove disinvolto sotto i riflettori ed un pubblico caloroso senza risparmiarsi e proponendo buona parte del suo riuscito ultimo lavoro, Nigor Mortis, ma anche aggredendo il microfono e graffiando il pubblico con notissime cover quali una tenebrosa Angie dei Rolling Stones e pezzi di Paul McCartney e Who oltre alla sempre verde melodia soul della celebre O Divina.

Un'ora e mezza abbondante di buona musica insomma. Unica nota stonata, la inadeguata capienza della location e l'assembramento in fondo alla sala riservato dagli organizzatori del locale a molti degli appassionati accorsi, costretti a subire in piedi il brusio di sottofondo ed un clima godereccio da aperitivo che davvero poco si sposava con la gradevolezza ed intensità dell'evento.

Sananda Maitreya: Voce, chitarra, piano
Nik "The Sticks" Taccori: Batteria
Enea "Il Conte" Bardi: Basso

Data: 21/10/2010
Luogo: Bologna - Bravo Caffè
Genere: Post Millenium Rock