Home Recensioni Album Bushi - Bushi

Bushi
Bushi

“Bushi” è un samurai che depone le proprie armi per promuovere una notevole abilità ipnotica attraverso la musica.
Mascherato e sfuggente, il guerriero compie otto brevi rituali concepiti sulle basi della propria storia e filosofia. I poemi sonori, figli dell’oscurità, sono caratterizzati da dense trame musicali che sconfinano in territori infettati da luminescenti visioni pichedeliche. La prosa strumentale, narrata da una voce pulita e penetrante, appare inizialmente piuttosto lineare e ricorrente, ma addentrandosi nell’anima di questa cerimonia si scoprono meandri nascosti ed interessanti. Ogni brano si adagia su una base sonora certamente orecchiabile che non si limita a scorrere senza imprevisti: come un torrente, infatti, scivola sinuoso mostrando i colori rapidi e sfuggenti delle carpe che nuotano in esso.
“Bushi” è l’abum di debutto dell’eccentrico trio formato da Alessandro Vagnoni (Bologna Violenta, ex Infernal Poetry, ex Dark Lunacy), Davide Scode (ex Kingfisher) e Matteo Sideri (Ronin, Above The Tree & E-side, Maria Antonietta) uscito l’8 settembre su Dischi Bervisti. Un percorso che nasce da una ritmica prevalentemente a sei corde nella quale si incastrano originali elementi echeggianti e spirali altisonanti che richiamano le sonorità dei Tool, dei Primus, degli Incubus, degli Animal Collective sfiorando persino lo spirito incontrollabile dei Meshuggah. Ogni testo è un nitido haiku: termine giapponese che indica un breve componimento poetico in versi.
“Bushi” è un autentico viaggio interiore dal profilo attraente, attraversato dalla magia che avvolge lo straordinario mondo dei samurai. Una fiaba dai risvolti sonori estremamente godibili ai quali si aggiungono continue alterazioni strumentali che ne impreziosiscono l’ascolto.
Facendo riferimento ad un antico verso giapponese che recitava: “Hana wa sakuragi, hito wa bushi” (“Tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero”) non rimane che affidarsi lealmente al nostro “Bushi” contemporaneo.

Anno: 2017
Label: Dischi Bervisti
Genere: alternative rock, math rock

Tracklist:

01. Rolling Heads
02. The Cherry Tree
03. A Well-Aimed Blow Of Naginata
04. Runaway Horses
05. The Book Of Five Rings
06. Typhoons
07. Hidden In Leaves
08. Death Poems

Formazione:

Alessandro “Urmuz” Vagnoni: chitarra, voci
Matteo “Tegu” Sideri: batteria, voce principale
Davide Scode: basso, voci

 



Banner

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.