Home Recensioni Album INVERTED - Point Of Crossing

INVERTED
Point Of Crossing

Il death metal dei nostrani INVERTED è il meglio di quanto si possa ascoltare in questo genere nel panorama underground attuale, considerando il fatto che è un progetto ormai maturo che si appresta ad uscire dal guscio in maniera definitiva. Quello che dico si capisce dalle primissime note, da quella "Disgrace" che parte al fulmicotone e non lascia scampo alcuno distruggendo ogni cosa capiti a suo tiro. Mastodontiche le ritmiche 'guerrafondaie' belle le tecnologiche ed anche apocalittiche melodie sparse quà e là ma senza esagerazione alcuna, enorme l'uso massiccio di growl impostato e mai scadente sul 'gore' e similari.
Il genere di riferimento, dicevo, è il death metal, quello di matrice USA con qualche scheggia di mortaio conficcata sul satanic death e sul death più evoluto e post nucleare. Qualcosa di sinistro aleggia per tutta la durata di questo truce lavoro, che dovrebbe essere il loro debutto ufficiale di lunga durata anche se contiene vari pezzi già presenti nei loro precedenti demo.
È un disco quindi sempre su toni accesi che va saputo ascoltare con orecchio bene allenato, il trade mark è made in Italy (con quel tocco che ci contraddistingue sempre) però si evince un'accurata elaborazione dei mostri sacri del genere (Deicide, Morbid Angel, Incantation, etc.), anche se poi dalla loro i componenti del combo hannomezzi e gusto moderni nell'arrangiare il tutto.

Gli Inverted nascono solo nel 2007 da svariate altre band di spicco nel panorama underground italiano, a soli pochi anni esce questo disco che è un pò la sommatoria della loro carriera, ed in tutta onestà si sente che c'è una certa esperienza alle spalle, oltre alla perizia esecutiva e allo stile personale, un approccio del tutto onesto e mai rovinato da sbavature e puerili tentativi di 'autoesaltazione'. Quindi 'old school direction' ma con gusto e personalità da vendere, i 5 elementi di Treviso mettono in campo un'attitudine 100% death metal senza compromessi ed il  loro Point Of Crossing è un album che starebbe bene prodotto in maniera ottimale e penso che potrebbe dire la sua anche a livello internazionale, sempre riuscendo a farsi strada tra la miriade di band concorrenti che ormai spuntano come funghi, ma che di buono spesso hanno solo la presentazione del look, qui invece abbiamo trovato l'indirizzo corretto con un death di certo vecchia maniera ma anche dinamico nella sua ortodossia.
Gli Inverted mi hanno riportato anni addietro quando si faceva musica con passione e con un obbiettivo preciso, quello di innovarsi senza troppi paraocchi, mi viene quasi da far riferimento con i soli capostipiti del genere piuttosto che con gli attuali 'tormentoni', e forse solo i Behemoth potrebbero rasentare in qualche modo il feeling anche se stilisticamente le differenze ci sono. Comunque dalla prima traccia all'ultima "Worm", infatti la song "13.0.0.0.0" è una sinistra strumentale ambientale e da horror cibernetico che bene rende l'idea di mondo parallelo e dimensione aliena, si viene risucchiati in un baratro brutale e assassino.

Gli Inverted in questo gioco hanno sempre il controllo su tutto, una perversa macchina da guerra incentrata sul blasfemo e sull'impuro più profondo. I riferimenti si sprecherebbero ma c'è da annotare che in alcuni frangenti la brutalità efferata e corrosiva di alcune soluzioni si lascia corrompere da un debole per la tecnologia e la precisione chirurgica, componente questa aggiuntiva direi e non molto congeniale alle death metal band tradizionali, ma ad alcune più sperimentali della decade 80/90.
Si viene coinvolti e risucchiati dai trentasette minuti scarsi del disco e non si può certo dire che si possa fare troppa distinzione tra le track, di fatto forse i suoni della registrazione e certi volumi si sarebbero potuti regolare diversamente, ma forse il fine è proprio questo, regalare un devastante impatto di riff massicci e schizzi impazziti di odio, come i vecchi dischi thrash di durata limitata perchè on c'era bisogno di fronzoli.
Tutto quadra nel disegno di morte targato Inverted, poco spazio trovano assoli e melodia, ma pur sempre presenti impreziosiscono l'opera; ciò che mi colpisce è la 'skizofrenia' martellante ad assillante che non da pace alcuna.
Drumming possente, chitarroni distorti, basso preciso e quasi nascosto, incroci obliqui e saette veloci soffocano l'atmosfera rarefatta del disco, quasi tossica e 'alterante', voce morbosa, ma non sempre piattamente uguale, e finalmente in conclusione nessun uso aggiuntivo di effetti commerciali, di nessun genere e per questo ildisco merita un punto in più.
Difficilmemte li vedremo sotto contratto con la Roadrunner o Earache, ma spero sul serio che una buona etichetta colga l'occasione di avere tra le sue fila un gruppo corazzato di una onestà disarmante come poche se ne contano in Italia e nel resto del continente europeo, se devo consigliare delle tracce direi che si può tranquillamente posare il dito sul 'play di "Warcult" e "Worm" ma senza dimenticare le altre...

Point Of Crossing è un altro punto di partenza, adesso c'è bisogno di chi possa metterli sotto una buona luce, consiglio a tutti i veri amanti del death puro e dintorni.

80/100


Daniele Deola: Basso
Enrico Scriminich: Batteria
Andrea Tocchetto: Chitarra
Alessandro Scriminich: Chitarra
Gianluigi Giacon: Voce

Anno: 2011
Label: Autoprodotto
Genere: Death Metal

Tracklist:
01. Disgrace
02. Apotheosis
03. Disbilief
04. Warcult
05. 5.56
06. Enuma Elish
07. Passing Away
08. Pripyat
09. Worm
10. 13.0.0.0.0

Banner

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.