Gianni Mocchetti è uno di quelli che possono dire con orgoglio: “Io c’ero”.
All’inizio degli anni 70, Gianni faceva infatti parte della celebre Battiato Pollution, la band che accompagnava dal vivo Franco Battiato durante il suo periodo più intenso e sperimentale. Tra il 1971 e il 1974, Mocchetti ha collaborato e contribuito alla realizzazione di album come Fetus, Pollution, Clic e Sulle corde di Aries, album che, come spiega lo stesso Mocchetti nel booklet del cd, «aprirono una nuova via sonora nel panorama musicale dell’epoca». A più di trent’anni di distanza da quella esperienza unica e irripetibile, ecco allora Beta: più che un tributo al Battiato degli esordi, una vera e propria rilettura di brani storici come Sequenze & Frequenze, Areknames, Paranoia, Meccanica. Registrato dal vivo al teatro Magnani di Fidenza nel maggio del 2004 e poi rifinito in studio con l’aiuto di Christian Fontana, Beta è un lavoro illuminante. Scartata consapevolmente e programmaticamente la componente più elettronica della questione (niente VCS3 e niente tastiere, tanto per capirci), Mocchetti si serve piuttosto di una piccola ensemble di chitarre elettriche e acustiche, di strumenti a fiato e percussioni, per approdare al cuore dei vari brani. Se il taglio rock de La Convenzione non sorprende più di tanto, diverso è il discorso con Sequenze & Frequenze, i cui sedici minuti originari vengono condensati in meno di tre minuti, e dal magma sonoro che conoscevamo emerge un quadretto etno-acustico prezioso e straniante. La melodia e l’armonia sono ovviamente portate in risalto e magnificate, e non senza stupore scopriamo tra le righe un Battiato cantautore (No U Turn) che non avevamo mai osato neanche immaginare. Eppure oggi come allora i brani respirano di un’aria particolare, di quel «flusso organico di aria-suono vivo da respirare attraverso i tasti della terra» che nella pubblicità del tempo cercava di definire la portata di un capolavoro come Sulle Corde di Aries. La bravura di Mocchetti sta proprio nel riuscire ad offrirci in maniera coerente e impeccabile una chiave di lettura diversa per il passato, indossando nuovamente i panni dello sperimentatore coraggioso, come lo era stato con Battiato negli anni 70, senza fermarsi alla semplice auto celebrazione. |
Gianni Mocchetti: Voce, chitarra Anno: 2006 |