Parlare del nuovo album dei Flower Kings è facile e difficile al tempo stesso.
Se da un lato è vero che quello di Roine Stolt e compagni è ormai da anni uno dei gruppi di riferimento del nuovo corso del prog sinfonico (perlomeno a giudicare dalla risposta del pubblico), d’altro canto non si può fare a meno di notare come negli ultimi tempi dallo stelo principale siano sbocciati fin troppi fiori: dai Transatlantic ai Tangent, fino ai vari progetti solisti analizzati anche su queste pagine. Il ritorno del gruppo madre si traduce in un lavoro in doppio formato, quasi una inconscia dichiarazione di fedeltà al progetto originario. Ma la dimensione sonora, nonostante le tante esperienze parallele, non è cambiata granché rispetto agli output precedenti: Yes, Genesis, Orme, Beatles e musica classica rimangono i punti di riferimento per un prodotto come al solito estremamente curato e ben realizzato, solo estremamente dilatato nelle sue oltre due ore e mezza di durata.
Lo è una dimostrazione già l’iniziale suite Monsters & Men, ventidue minuti che scorrono senza particolari scossoni, senza la tipica ricerca del pathos a tutti i costi o la frammentarietà che spesso caratterizza composizioni simili in ambito new prog, fino alla breve impennata sinfonica finale. Lo stesso taglio gentile e malinconico si ripropone subito dopo nella semi – acustica Jealousy, in cui il pianoforte e le tastiere di Thomas Bodin (indubbiamente uno tra i migliori tastieristi in circolazione per gusto timbrico e sensibilità) accompagnano la voce sussurrata di Stolt. Il gruppo svedese non sembra avere fretta, e questa finisce per rivelarsi, nel bene e nel male, come la chiave di lettura dell’intero lavoro: dove finisce la maestria e inizia il mestiere? Sulla copertina del CD, l’ “hotel paradosso” accoglie le caricature dei musicisti e i loro strumenti: il senso del ritorno a casa è tangibile sia per loro che per l’ascoltatore.
In attesa del risveglio dei gruppi storici citati in precedenza, i Flower Kings rappresentano comunque un dignitosissimo surrogato e un punto di riferimento concreto per gli amanti del prog sinfonico. Non è un reato ammetterlo.
Paolo Carnelli www.wonderoustories.it
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Roine Stolt: Voce, chitarra Tomas Bodin: Tastiere, voce Hans Frobergi: Voce, chitarra Jonas Reingold: Basso, chitarra acustica, voce Marcus Liliequist: Batteria, voce Hasse Bruniusson: Percussioni
Anno: 2006 Label: Inside Out Genere: Progressive Rock
Tracklist: CD 1 Room 111 01. Check In 02. Monsters & Men 03. Jealousy 04. Hit Me With A Hit 05. Pioneers Of Aviation 06. Lucy Had A Dream 07. Bavarian Skies 08. Selfconsuming Fire 09. Mommy Leave The Light On 10. End On A High Note
CD 2 Room 222 01. Minor Giant Steps 02. Touch My Heaven 03. The Unorthodox Dancinglesson 04. Man Of The World 05. Life Will Kill You 06. The Way The Waters Are Moving 07. What If God Is Alone 08. Paradox Hotel 09. Blue Planet
Sul web: The Flower Kings
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