La cosa non finisce qui
Roma, Teatro Trastevere dal 14 al 17 marzo 2024

Quattro soldati e un nemico invisibile. Uno spettacolo centrato sul rapporto tra quattro amici, con le loro paure, le confidenze ed un diverso approccio alla vita su un terreno di guerra, dove il dolore non è un gioco e la morte aleggia sulle esistenze dei giovani protagonisti.

Lo spettacolo vuole approfondire il rapporto amicale tra giovani uomini in un contesto difficoltoso. Il testo, seppure improntato su dialoghi semplici ma dinamici, offre uno spaccato del mondo giovanile e dei loro valori, evidenziandone le esigenze peraltro rappresentate con una comunicazione diretta ed immediata.
I quattro protagonisti interagiscono, si confidano, condividono le paure in un alternarsi di momenti cupi e di frasi divertenti che spezzano la tensione che si crea in alcuni passaggi. Evidente è l’affiatamento dei giovani artisti (amici anche nella vita) che riescono ad animare vivacemente il palco, praticamente quasi privo di scenografia. Carlotta Proietto, per la prima volta nel ruolo di regista, ha voluto lavorare sulla verità (come da lei stessa dichiarato) creando dei contrasti netti ed alternando le risate che i ragazzi provocano con le loro esternazioni al limite del volgare ma sicuramente calzanti, a momenti più drammatici dove prevalgono le emozioni.
Il testo è impegnativo e di non facile comprensione immediata: alcune peculiarità si chiariscono solo verso la fine dello spettacolo quando finalmente alcuni pezzi del puzzle si ricompongono. Un’opera interessante ed originale che rimarca il ruolo civile che il teatro può svolgere, mettendo lo spettatore difronte a problemi di attualità (come la guerra) o di relazioni interpersonali (come l’amicizia).




Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 16 marzo 2024.


La cosa non finisce qui
scritto da Giacomo Sette
regia Carlotta Proietti
adattamento e aiuto regia
Silvia Parasiliti Collazzo
con
Stefano Annunziato
Cristiano Arsì
Lorenzo Martinelli
Ivano Conte

Quattro soldati, bloccati da un nemico invisibile. Quattro amici, con i loro screzi, le loro paure e diversi modi di vedere. Quattro soldati circondati dall’ignoto e dalla paura, quella che ti arriva alle spalle e ti chiude la gola. Quattro soldati, quattro amici, quattro ragazzi in sospeso.
Nota di Regia
Trovo affascinante come differisca l’amicizia tra uomini e donne: è la qualità dell’amicizia che cambia. Gli uomini si trovano più a loro agio nei gruppi, tendono a fare squadra e hanno un modo tutto loro di sostenere un amico in difficoltà. Cosa succederebbe se si manifestasse in un gruppo di amici il bisogno di condividere i propri pensieri, di parlare di verità che fanno paura? Chi ha il coraggio di affrontare la Cosa? E come? Mi sono fatta guidare da un sentimento di tenerezza nei confronti di quattro ragazzi che si trovano a dover affrontare qualcosa di completamente nuovo, insieme. “La cosa non finisce qui” è una finestra che ci consente di spiare l’intimità dell’amicizia tra quattro coetanei. Quattro soldati. Quando si lasciano cadere le barriere dell’orgoglio può capitare che ci si confessino segreti che si sarebbero volentieri custoditi per sempre in un angolo del cuore…se non si fosse deciso di mettersi in gioco. E sarà proprio il “gioco” a guidare delle anime apparentemente confuse e sprovvedute in un’avventura che ha come semplice obiettivo quello di confermare il valore di un’amicizia. Semplice, non facile. Ma d’altra parte fronteggiare il dolore e la paura non è da tutti, è da eroi.
(Fonte: comunicato stampa)

Teatro Trastevere
Via Jacopa de Settesoli, 3
Roma
Cell: 335 6874664 / 328 3546847
Info e prenotazioni: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.


Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.