L'artista riesce da sola sul palco a commuovere, divertire, far riflettere senza mai abbassare i toni dello spettacolo, in un crescendo di ricostruzione di personaggi (la mamma, lo psicologo, il professore) tutti diversi e rispetto ai quali la Milaneschi riesce a padroneggiare il dialetto, le movenze, le emozioni. Rappresentazione irriverente ma fondamentalmente veritiera, l'attrice non si risparmia mostrando le sue notevoli doti interpretative e soprattutto una grande fisicità: è il suo corpo a "parlare" prima ancora della sua voce. Certamente Roma è una città che offre illimitati spunti comici, a volte surreali, ma sta alla capacità all'attore e del regista riuscire a tradurre tanto materiale umano in uno spettacolo esilarante dove ogni spettatore (romano o no) può ritrovarsi, fare un'auto analisi dei propri comportamenti messi a nudo in modo tanto dissacratore e decidere se cogliere o meno le molteplici provocazioni. In Storia d'incroci e d'anarchia tutto questo si realizza in una serata ricca di divertimento e di comicità intelligente. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 6 giugno 2023. |
Storia d'incroci e d'anarchia Teatro Marconi |