Roma, 21 Luglio 2015 - Villa Ada Incontra il Mondo
La nutrita kermesse di Villa Ada prosegue con la partecipazione dei tedeschi The Notwist, band che calca i palchi di mezza Europa da più di vent’anni e che ha saputo farsi apprezzare per la sua originale miscela di elettronica e rock/pop. Come nella classica tradizione romana concertistica, il gruppo inizia con oltre un’ora rispetto all'orario canonico. Questa volta rispetto alle scorse serate, la necessità è stata dettata dal poco pubblico radunato nei pressi del palco. I The Notwist hanno pubblicato lo scorso anno il nuovo disco Close To The Glass, ma di fatto viene riservato maggiori spazio ai cavalli di battaglia di Neon Golden. L’impressione che si ha fin dalle prime battute del concerto, è che i fratelli Acher e compagni siano molto concentrati sulla musica, lasciando da parte l’aspetto della performance e dello spettacolo. Non che questo significhi un atteggiamento freddo da parte loro, anzi, i cinque sono piuttosto in tiro, in particolare il batterista Andi Harberl, che si danna davvero l’anima tra parti acustiche e gestione dei pad elettronici. Dall’altra parte, il pubblico sembra gradire ma non c’è mai quel coinvolgimento pieno ed esplosione ritmica. La carrellata dei brani è piuttosto serrata e si parte col botto con la frizzante Kong. Il loro live è coinvolgente, proprio per questo mix di elettro/rock sconfinante sia verso lidi pop (Pick Up the Phone) che più incisivamente acid (Into Another Tune). I musicisti tedeschi dimostrano di avere un ottima padronanza dello strumento elettronico, impiegando loop e refrain, sfruttandoli particolarmente in ampi spazi “improvvisativi” come accade più volte in Boneless, brano che viene iniziato, abbandonato per dar via ad una sessione tra il dj set e la performance elettronica, per poi ritornare sui binari della canzone. Analogamente accadrà nella parte finale del concerto nella sezione piuttosto dilatata di Different Cars And Trains e Neon Golden. E’ interessante, perché i brani subiscono dei pesanti rimodellamenti rispetto alle versioni su disco e può essere visto sia come un netto punto a favore per i ragazzi che sì da una parte ripropongono brani più datati, ma dall’altra riescono a renderli freschi e diversi, dall’altra posso risultare eccessivamente modificati sfociando in una confusione sonora e mancanca di metodicità che talvolta si avvertita durante il live. Il risultato era di avere brani meno godibili rispetto a quelli incisi in studio. Un'altra piccola critica da muovere è al cantato su alcuni brani più melodici, come in Consequence o Gone Gone Gone, che occasionalmente è risultato un po' stucchevole rispetto alle aspre sonorità elettroniche. In conclusione, il concerto è stato piuttosto godibile anche se ha accusato alcune ombre legate probabilmente sia alla proposizione dei brani senza quasi soluzione di continuità e sia all'eccessiva foga improvvisativa che talvolta si è incastrata in un pastone elettro/pop confusionario.
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Markus Acher: chitarra, voce, tastiere Data: 21/07/2015 Setlist:
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