Il terzetto bergamasco Venua si presenta sulle scene musicali con Gli abitudinari, disco uscito a fine 2010 e contenente dieci pezzi pop rock.
Non è un lavoro di immediata godibilità, non perché le trame musicali siano particolarmente ostiche, ma a causa del melodismo un po’ troppo melenso e ridondante di Ghidotti che nell’approccio iniziale svetta sul paesaggio musicale ed infastidisce quanto basta. Ma se avrete la pazienza di superare i primi ascolti, la band vi ripagherà con la scoperta di arrangiamenti di qualità, che spaziano dal soffice accompagnamento di chitarra acustica (“Viaggio Spesso”), a ritmate strutture di buon soft rock (“Mare”), a interessanti sfondi rarefatti (“La precisione”). Il top si raggiunge con “No”, straordinario mosaico synth jazz rock un po’ avvilito dallo sconcertante ritornello. Molto buoni anche “Tunnel”, con un incisivo riff di chitarra, e “Insolito”, saliscendi emozionale con discreti contraccolpi melodici, forse la più convincente a livello di scrittura. Tutti i brani insomma presentano ottime partiture musicali, sempre equilibrate ed originali, capaci di sorprendere per versatilità stilistica e buongusto, dosate con cura e perizia nei dettagli. A questo buonissimo lavoro sonoro fanno però da contraltare, come già detto, le linee vocali un po’ mosce e noiose, ed in generale una strutturazione degli impianti melodici ancora malcerta o comunque non abbastanza articolata e matura. Casi come “Barrie” sono significativi: arrangiamento vivace, ma il canto è poco fluido e si risolve nella ripetizione martellante e ben poco gradevole di un solo verso. Stesso discorso per “Gli abitudinari”, che può vantare un arrangiamento di altissimo livello. Un disco d’esordio che mostra notevoli qualità; certo, c’è molto da limare, ma è davvero difficile trovare in giro in Italia del sano pop rock così curato dal punto di vista musicale. Si spera che la verbosità da cantastorie di Samuele Ghidotti si risolva in futuro in episodi più gradevoli anche dal punto di vista vocale. Se accadrà, sarò io il primo a celebrare la nascita di una nuova grande band italiana. 65/100
|
Samuele Ghidotti: Voce e chitarra Anno: 2010 Sul web: |