Una struttura di solido rock racchiude storie, concetti ed ideali che matureranno col tempo, questo è certo. Una “Pigna” che cade dall’alto, che rimbalza sulle corde delle chitarre trasformando un tonfo in musica, semplice musica trascinante. Sull’albero dei ravennati Kuf è nato uno scrigno legnoso, spigoloso ed arrabbiato composto da pezzi che ben si incastrano fra loro senza lasciare un solo spazio di inutilità. Una “Pigna” che ti cade in testa senza far male, in grado di scacciare brutti pensieri, capace di spolverare un ricordo adolescenziale dal quale emergerà un sorriso. Il secondo disco dei Kuf urla forte senza paura, spinto da un rock melodico e circondato da una serie di ritornelli azzeccati: tarli che preferiscono scavare nei meandri della mente piuttosto che nell’amabile legno. “Pigna” è un disco che corre, che ti rincorre, che non si ferma. Un disco composto da dieci brani dall’aspetto giovane e dal carattere fresco, in perfetto equilibrio su un’oscillante fune che vibra del sound dei connazionali Ministri imbevuto nello stile de Lo Stato Sociale. Paragoni che contano poco e niente perché una “Pigna” cresce all’interno della propria corazza, esposta a pioggia, vento, sole e neve, resiste, si perfeziona ed, al momento giusto, esplode liberando piccole piacevoli gemme di buona musica. Parafrasando il titolo della seconda traccia, si può tranquillamente affermare ‘Fin qui tutto bene’. Anno: 2017 Label: autoprodotto Press Office: Dischi Bervisti Genere: rock Tracklist: 01. Agosto 02. Fin qui tutto bene 03. Matite 04. Tengo e Pasolini 05. Per farti più male 06. Milano non esiste 07. Neve 08. Divani 09. La tempesta 10. Nebbia Line up: Luca: voce Andrea: chitarra, voce Domenico: chitarra, synth, basso, voce Giacomo: batteria, voce |