Il nome del gruppo “Greetings from terronia”, per chi non li conoscesse, e l’ironico titolo del loro secondo album, ovvero “Cat’s zoo”, potrebbe generare una lieve nota di scetticismo nei confronti della musica contenuta in questo lavoro, ma la realtà è tutt’altro che scontata, fidatevi.
Il quartetto calabrese, formatosi nel 2010, spazza subito via ogni dubbio proponendo un rock alternativo, potente, fatto di accelerazioni e brusche frenate che lasciano un profondo solco sul terreno fertile della realtà musicale italiana. L’inizio del disco, affidato alla traccia “L’era delle zucche giganti”, è da applausi, una cascata scrosciante di rock granitico e spigoloso che si lascia modellare giusto per pochi secondi. La voce, nell’album, è ruvida, ben controllata, sorretta dal sound aggressivo generato da intrecci di chitarre e colpi ben assestati di batteria. Il cantato si alterna tra inglese ed italiano, come anche il ritmo che cambia identità di tempo, concedendo spazio a morbide intromissioni sonore. Un’adolescenza musicale inizialmente rabbiosa e menefreghista (“Disaster Tonight”, “L’attore”) assume, nel tempo, toni più pacati e riflessivi (“The iceberg serenade”, “Untitled”) acquistando il fascino della maturità. “Cat’s zoo” si specchia con fierezza sulla vetrina artistica di questo 2015, non sarà una novità assoluta ma sicuramente un album interessante che sbalordirà i passanti più curiosi. Tracklist: 01. L’era delle zucche giganti 02. Disaster tonight 03. L’anticamera del panico 04. L’attore 05. Witness 06. The iceberg serenade 07. Andrew Leddis 08. Untitled Formazione: Lorenzo"LoLLo" Iero: voce Giacomo"Jack" Casile: chitarra solista Domenico "Bat" Amadeo: chitarra ritmica Carlo"Kabro" Tripepi: basso e batteria
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