Home Recensioni Album Kate Bush - Before the Dawn

Kate Bush
Before the Dawn

Non è certamente il primo live di Kate Bush, come pomposamente strombazzato in rete da improvvisati e autoproclamati cultori musicali (ricordiamo l'EP "On Stage" e il VHS/CD "Live at the Hammersmith Odeon", entrambi riportanti performances del 1979), né documenta un'esibizione vocale impeccabile giacché la donna è lontana dalla leggiadra figura di usignolo nelle cui vesti si espresse alla fine degli anni '70 e per tutta la durata dei successivi '80.  Inoltre, presenta un setlist assai lontano dal celebrare l'intero repertorio (più proteso a documentare l'arte recente della cantante inglese, piuttosto che la sua prima discografia), essendo caratterizzato da un numero contenutissimo di successi storici (“Hounds of love”, "Running up that hill” e “Cloudbusting”). Si aggiunga che un brano è stato registrato senza la presenza del pubblico (“Never be mine”) e un altro pezzo ("Tawny Moon") non è cantato da lei ma, piuttosto incredibilmente, da suo figlio Albert McIntosh.
Sembrerebbe un inizio disastroso, per una recensione, ma non è così.
Questa imponente uscita discografica è una testimonianza più unica che rara, in quanto documenta il meglio di 22 spettacoli tenuti nel 2014 a Londra, dopo ben 35 anni di latitanza dai palchi.
Nell'arco di tutta la sua carriera, infatti, Kate Bush ha ostentato con orgoglio quest'ultima scelta, centellinando i concerti dal vivo e misurando le apparizioni pubbliche.
Ne consegue che le emozioni che scaturiscono ascoltando la musica di "Before The Dawn" - non un semplice concerto ma anche e soprattutto una meravigliosa rappresentazione teatrale (ed è un vero peccato che non sia prevista anche l'uscita in DVD) - superano il valore assoluto dell'opera, certamente inferiore ad un ipotizzabile disco omologo uscito nel periodo d'oro dell'artista, e si concentrano su quello intrinseco, quello sì, elevatissimo ed ineguagliabile.
Restano pertanto immutati la stima, l'affetto e il riconoscimento nei confronti dell'artista, un tempo istrionica e seduttiva, oggi rassicurante e riservata ma non meno capace di esercitare ascendenze nei confronti degli appassionati, stimolando in maniera unica e irripetibile sensazioni e ricordi dal forte substrato emotivo.


Kate Bush: Piano, vocals, pre-recorded synths
Jon Carin: Keyboards, guitars, programming
Mino Cinelu: Percussion
John Giblin: Bass
Frissi Karlsson: Guitars, bouzouki, charango
Omar Hakim: Drums
Kevin McAlea: Keyboards, Uilleann pipes, accordion
David Rhodes: Guitars
Jacqui DuBois: Chorus
Sandra Marvin: Chorus
Albert McIntosh: Chorus, Ben ("The Ninth Wave"), lead vocals ("Tawny Moon")
Bob Harms: Chorus, Dad ("The Ninth Wave')
Jo Servi: Chorus, Witchfinder ("The Ninth Wave")
Baz Tymms: Chorus

Anno: 2016
Label: Concord Music Group
Genere: Pop/prog

Tracklist:
Act I
01. Lily 4:48
02. Hounds Of Love 3:33
03. Joanni 6:07
04. Top Of The City 5:24
05. Never Be Mine 5:55
06. Running Up That Hill (A Deal With God) 5:41
07. King Of The Mountain 8:06
Act II
01. Astronomers Call (Spoken Monologue) 2:44
02. And Dream Of Sheep 3:37
03. Under Ice 3:04
04. Waking The Witch 6:39
05. Watching Them Without Her (Dialogue) 1:58
06. Watching You Without Me 4:24
07. Little Light 2:08
08. Jig Of Life 4:12
09. Hello Earth 7:55
10. The Morning Fog 5:24
Act III
01. Prelude 1:56
02. Prologue 10:10
03. An Architect's Dream 5:22
04. The Painter's Link 1:40
05. Sunset 8:01
06. Aerial Tal 1:31
07. Somewhere In Between 6:59
08. Tawny Moon 6:08
09. Nocturn 8:52
10. Aerial 9:44
11. Among Angels 5:49
12. Cloudbusting 7:17

 


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