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The DusT
The inner side

Sesta incisione per i DusT, formazione italiana capitanata da Roberto Grillo (qui la recensione del loro quarto album "Portrait of a change") che, con fare subdolamente intelligente, riesce nel difficile compito di prendere in prestito senza cadere nello scopiazzamento selvaggio.
Non si può esaltare un album che non dice niente di nuovo, né tanto meno si può bocciare se sfrutta talmente bene ed in maniera così diversificata e scaltra le tendenze rock, prog, funky, art-rock, pop e glam-rock delle passate decadi.

In questa incisione ci sono infatti espliciti richiami ai Queen, ai Led Zeppelin, agli Aerosmith, ai Pink Floyd e se non ho scorto male, e non so se volontariamente o meno, anche ai Marillion di Hogarth, ai Tears for Fears, a Joe Jackson e ad Elton John.
Hanno copiato? Direi di no.
Si sono ispirati a qualcuno? Decisamente si e lo hanno fatto maledettamente bene.
Non si tratta infatti di emulazione bella e buona, ma di una astuta e attenta scelta artistica.
Gli arrangiamenti sono tali da far percepire la band di ispirazione, senza però far gridare minimamente al plagio.
É un disco difficilmente inquadrabile con un unico stile, anche se potrebbe essere definito brevemente come un rock soft e melodico.
Una musica che scorre facile ma non per orecchie abituate al pop squallido e scontato. È un album meticoloso e meditato.
In definitiva un album che merita attenzione. Sarebbe una leggerezza imperdonabile non dargliela.


Anno: 2016
Nazione: Italia
Etichetta: Autoprodotto
Genere: rock, prog, funky, art-rock, pop, glam-rock


Musicians:
Roberto Grillo (Ego): Voce, cori, strumenti midi (pianoforte, hammond, sintetizzatore, archi, fiati, tutti gli strumenti orchestrali), tamburelli, mani, effetti, arrangiamenti.
Michele Pin: Chitarra elettrica e acustica, cori, voce traccia 11, arrangiamenti per chitarra.
Guests
Gianni Fantuz: batteria.
Alberto Mazzer: basso.
Other guests
Marco Simeoni: piano.
Alberto Stefan: cori.
Lorenzo De Luca: sax soprano e tenore.
Alberto Petterle: violoncello.
Enrico Sanson: violino.
Chiara Marcon: voce traccia 2.
Andrea Salvador: basso in “My Own”.
Daniele “Mugnegne” Nave: batteria traccia 6.
Mauro Bortolani: supporto strumenti midi.

 

tracklist:
1.Big Bad Boy
2.(got to say) It's love
3.The time to love you
4.LovePower
5.My Own
6.Is This The Love That I Feel?
7.Lost in flames
8.Cross the line (Brazilliant)
9.You love it
10.We're Fighting till The End
11.The Inner Side (+ alternative version)

 


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