Situation Dangerous nasce dalla collaborazione di Bozzio, Levin e Stevens stagliandosi su di una struttura piuttosto prog dai ritmi fortemente e volutamente marcati della batteria di Bozzio e dal suono acido della chitarra di Stevens che potrebbe far pensare benissimo ad un lavoro più prettamente hard rock.
I musicisti hanno acquistato una certa affinità dal momento che il progetto è nato nel 1997 con la realizzazione del lavoro Black Light Syndrome sempre prodotto dalla Magna Charta. Si può dire che Situation Dangerous costituisca una sintesi di tre radici differenti tra loro ma in grado di mescolarsi completandosi l'una con l'altra producendo un risultato molto originale e variegato allo stesso tempo. L'album ha un inizio molto duro con "Dangerous", pezzo prettamente rock in cui padrona della scena è la chitarra di Stevens che con ritmo forsennato e distorto da vita ad una vera e propria battaglia con Bozzio, per poi appianarsi su "Endless" in cui prende spazio una trama particolarmente avvolgente resa dal suono corposo dello stick di Levin e dal continuo passaggio di arpeggi tra sitar e chitarra elettrica che nella parte centrale ricorda molto i riff di Robert Fripp. In "Crash" nuovamente si sale di intensità: intorno al giro spasmodico di chitarra di Stevens, Bozzio e Levin impongono un ritmo particolarmente cadenzato scambiandosi continuamente di posto per dar vita ad un catena di assoli dalla struttura complessa. "Spiral", "Melt" e "Tragic" invece esplorano un ambiente piuttosto etnico e prog, qui la chitarra acquista un piglio particolarmente emozionante grazie ad arpeggi a metà strada tra il blues e la ballata che, completati dal fondo della chitarra elettrica e del basso, dispensano con inesauribile energia, assoli del tutto improvvisati. "Tziganne" ha tutto il sapore di un'euforica ballata di flamenco ove l'energico Bozzio si cimenta in un ruolo a lui non propriamente associabile ma in cui invece dimostra essere a proprio agio, contribuendo con un impronta molto forte alla ritmica del brano facendo largo impiego di percussioni e piatti. "Lost" infine è un brano particolarmente psichedelico, lo dimostra un andamento dal ritmo continuamente mutevole su cui ognuno costruisce un proprio spazio, e dai caratteristici riff singhiozzati della chitarra di Stevens. E' un album particolarmente originale, che sa coniugare complessità ritmica e sonora alla commistione di più generi musicali normalmente antitetici tra loro ma che mescolati insieme invece, rivelano un risultato del tutto inaspettato, nuovo. 70/100
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Terry Bozzio: Batteria, percussioni Anno: 200 Sul web: |