Treestakelife sono un trio tutto al femminile nato nel maggio 2009 che porta con sé un sound fresco e originale, una ventata di dolcezza e melodie da sogno capaci di raggiungere gli amanti del loro genere e non solo. Il genere da loro affrontato, tuttavia, non è tanto facile da classificare: il loro album intitolato Roll, Sound And... Action! presenta brani che sono un crossover di musiche da film, come si può dedurre dal titolo, e atmosfere ambient, folk minimaliste alla Yann Tiersen. Addentrandoci nell’album delle Treestakelife si inizia con “Flakes Field (Pt. 1)” dalle tinte un po’ malinconiche create dal violino assieme al piano e al glockenspiel. “The Best Road for Theodore” suggerisce più spensieratezza, immaginandosi un Theodore che percorre tranquillo il suo cammino verso chissà quali avventure. In seguito vi è un brano, il primo ad essere cantato, più futuristico anticipato già dal titolo, “Charlie Takes a Ride on the Moon”, dove prevalgono sonorità elettroniche. Le melodie si addolciscono in “Cats Think That Everyday It’s a Sunday” e aprono uno scenario idilliaco nella successiva “Celtic Thoughts”. La matrice folk che si intreccia con quella ambient si fa sentire in “Submarine”, mentre in “Submarine II” riemerge il sound elettronico dato dal synth. Nella song successiva, “The Bored Song”, c’è la collaborazione dell’artista e interprete di origini australiane Iaon Gunn. “The Right Place” non presenta alcuna particolarità; “The Rights of Leaders are Rules for Labour”, invece, presenta nella prima parte una voce sussurrata molto espressiva e sensuale che nel corso del brano si contrappone ad altre voci creando un effetto vocalistico alla Cranberries. Con “The Station” l’ascoltatore viene forse un po’ troppo rilassato per una mancanza di variazioni che si presentano qua e là nella successiva “Tic Tac”. “Let Children be Children Again” viene ripresa dal loro demo di debutto: un brano molto suggestivo e a tratti commovente. La scena si ravviva con “Catch the Fox” per poi arrivare all’ultima traccia, “Flakes Field (Pt. 2)” che chiude l’album con un tocco di leggerezza e buoni propositi. Il lavoro delle Treestakelife non è da sottovalutare, anzi, hanno saputo comunicare molte sensazioni diverse nel corso dell’album. L’unci appunto è quello che avrebbero potuto tenere un minor numero di tracce per consentire all’ascoltatore di sentire con più voglia l’intero lavoro, non essendo caratterizzato da grandi variazioni ritmiche e stilistiche. 68/100
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Martina: voce, chitarra, glockenspiel, toy piano Anno: 2012 |