Ci sarebbe da capire, ancora prima di analizzare un disco molto interessante come Nessuno Si Senta Offeso, se la band autrice con questo titolo abbia voluto mettere "le mani avanti". Difatti sono molti i cantautori "di peso" omaggiati nella musicalità di questo quintetto napoletano, e la sensazione è che l'intestazione sia una sorta di umile dichiarazione nei confronti di chi, ha fatto la storia della musica popolare del nostro paese. Infatti nelle 10 canzoni di questo debutto dei Sabba & Gli Incensurabili, possiamo sentire come la componente cabarettistica/teatrale mista ad un'attitudine folk/rock della loro musica gli faccia avvicinare, più o meno in egual misura, a tutto il meglio che si sia potuto sentire nel nostro paese (da almeno 5 decenni a questa parte): da Luigi Tengo a Vinicio Capossela, da Battisti a Fred Buscaglione, passando per il concittadino Edoardo Bennato, Sabba & Gli Incensurabili hanno preferito la linea della tradizione a quella dell'innovazione; scelta che gli ha premiati e gli ha consentito di sfornare un disco eclettico, divertente e riflessivo allo stesso momento, artigianale e profondo. La canzone che apre le danze è "L'emarginato", satira sulle situazione sempre più precaria a livello lavorativo (e sociale) dei ragazzi stranieri (ma anche italiani), che vedono l'El Dorado nel nostro paese prima di arrivarci: una chitarra dal sapore quasi ledzeppeliniano domina un'esecuzione teatrale potente dal punto di vista lirico; "Eva" contagia con le sue melodie surf/ska che sembrano essere uscite da qualche radio dei primi anni '60, mentre la bellissima "Ai margini della città" è una soffice ballata acustica che polemizza con ironia le gestione della riscostruzione dopo il terremoto de l'Aquila (con tanto di citazione a Bertolaso). Quindi si riflette e ci si diverte allo stesso tempo, ma il meglio dell'album arriva con la spassosa parabola calcistica di "Un'opinione stabile" e subito dopo ci si emoziona con "La strada da percorrere", probabilmente la gemma della raccolta, con un arrangiamento stepitoso. In "Benedetta pazienza" emerge tutta la passione per l'opera di Buscaglione, mentre l'omaggio a Paolo Conte, con la cover di "Via con me" (magari la scelta è un pò scontata), sembra essere messa non a caso li alla fine della setlist, come a voler chiudere un cerchio. Nessuno Si Senta Offeso è dunque un disco ricco di suoni e temi - magari stilisticamente non perfetto- un'opera matura che magari risulterà un pò ostica ai meno avvezzi ad un crossover di stampo "tradizionalista", ma assolutamente da ascoltare come riassunto di 50 anni di musica nazional popolare.
78/100
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Salvatore Lampitelli: Voce, chitarra e kazoo Anno: 2012 |