Decimo fatica per una delle band più longeve della storia del metal estremo, stiamo parlando dei Malevolent Creation e del loro "Doomsday X".
I nostri americani possono vantare vent'anni di carriera e con questa, ben dieci uscite sulla lunga distanza, insomma mica noccioline. A mio parere possiamo considerlarli una delle colonne portanti del death metal, uno dei quei gruppi di cui bisogna almeno ascoltare qualcosa o avere un cd se si è appasionati del genere. Certo, vita facile in questi lunghi anni di carriera non ne hanno avuta, tra i numerosi cambi di formazione e inciampi vari i nostri però non si sono arresi e hanno continuato a calcare i palchi e ad offrirci più o meno ottimi album. Anche se col tempo la loro proposta musicale si è via via "thrashizzata", allontandoli da quel death metal seminale che ce li aveva fatti conoscere, và però sottolineata una certa coerenza nell'attitudine che li ha sempre fatti rientrare nella sfera dell'estremo. Quindi quest'album non poteva che essere il "solito" album alla Malevolent Creation, infatti scorrendo via via canzone dopo canzone si può capire che non ci si allontana dal loro "trade mark". Brani tiratissimi, dove i riff abbastanza elementari ma efficaci si sovrappongono ad un monumentale lavoro di batteria. Da vecchia volpe qual'è Phil Fasciana, non poteva che avere tra le fila di quelli che si autodefiniscono i Mike Tyson del death metal, un drummer mostruoso come Dave Culross, già in Warkult e in altri loro album, insomma uno capace di fare la differenza. Da evidenziare i bei riff uno posto all'inizio della prima canzone "Cauterized", poi quello di "Deliver My Enemy" e "Buried In A Nameless Grave". Da apprezzare inoltre le song più tirate come "Culture Of Doubt" o "Bio-Terror", le quali danno una spinta in più all'insieme. Il tanto osannato ritorno di Brett Hoffmann alla voce, originario cantante del gruppo, ha fatto fare un salto nel passato ai fan vecchia data. Non mi ha mai fatto impazzire il suo modo di cantare, a volte troppo "secco" e "sterile" a mio parere, ma è anche grazie a questo ingrediente che i nostri sono diventati famosi, quindi tanto di cappello ai Malevolent Creation e a loro gli auguri di altri gloriosi anni sulla scena estrema. 70/100
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Brett Hoffmann: Voce Anno: 2007 |