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Mario ha un problema: ogni giorno si sveglia e potrebbe non ricordarsi nulla di chi sia o della sua storia, ma ha escogitato una soluzione.
E’ un registratore, vera voce narrante, a dare allo spettatore una sorta di guida nei meandri di una mente che perde se stessa. Un tema che coinvolge immediatamente, probabilmente vissuto da molti in sala, che induce subito riflessioni. Esplorazioni che ci parlano del dare un senso al tempo della propria vita, della importanza della qualità delle proprie scelte e del loro impatto sui propri cari, e portano le emozioni ed i sentimenti in molti “colori” da quelli più scuri del senso di colpa, a quelli in penombra della nostalgia fino a tinte in chiaro di una ironia che trascina finanche in genuine risate. Le atmosfere sono incastonate visivamente in piani narrativi ottenuti in modo efficace suddividendo il palco, anche per un riuscito gioco di luci e musiche ad hoc, in più piani prospettici dando la alternanza immediata di situazione ed atmosfere, guidate dalla ottima regia di Filippo Gentile peraltro autore della storia. Storia che in alcuni tratti appare ancora da affinare nella evoluzione delle vicende, specie nel rappresentare l’evoluzione della malattia del protagonista, ma che ha il grande pregio di affrontare temi complessi attraverso l’arma della risata e con atmosfere di nostalgiche riflessioni interiori, che un cast di assoluto livello riesce a portare direttamente nell’animo di chi assiste. Interpreti che si dimostrano in grande spolvero e che trascinano nelle vicende grazie alle caratterizzazioni sempre riuscite dei loro personaggi, dalla nipote “piagnona” Elisa interpretata efficacemente da Savina Scaramuzzino, alla ottima performance di Andrea Corallo nei panni del protettivo e burbero padre Marco, fino ad arrivare al vero mattatore, Ernesto Lama, nei panni di un Mario Cataldo che detta letteralmente i tempi in scena e le emozioni in sala con grande maestria. Il viaggio di questa mente che, inaspettatamente, trova un senso alla propria vita attraverso un riscatto mentre lotta per non perdersi del tutto, trascina e fa ridere, commuove e fa pensare, risultando “vicina” ad ogni spettatore.
Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 28 maggio 2025.
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BUIO
Con Ernesto Lama e con Andrea Corallo, Savina Scaramuzzino scritto e diretto da Filippo Gentile
In scena al Teatro Parioli Costanzo dal 28 maggio al 1° giugno 2025 lo spettacolo BUIO, testo scritto e diretto da Filippo Gentile. Protagonista Ernesto Lama, con Andrea Corallo, Savina Scaramuzzino. “Cosa resta di noi quando i ricordi iniziano a svanire? Mario, un uomo che ha vissuto nell’ombra dell’egocentrismo, si ritrova a fare i conti con la perdita di memoria. In un ultimo slancio di lucidità, registra su una cassetta la storia della sua vita, nella speranza di ricordare chi è stato e, forse, di diventare una persona migliore”.
Orari Repliche
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Mer
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28/05/2025
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21:00
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Gio
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29/05/2025
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21:00
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Ven
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30/05/2025
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21:00
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Sab
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31/05/2025
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21:00
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Dom
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01/06/2025
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17:00
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Teatro Parioli via Giosuè Borsi 20 Roma tel. 06/5434851
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