Home Recensioni Masterpiece Weather Report - 8:30

Weather Report
8:30

I livelli verticistici dei Weather Report sono racchiusi in un doppio album dal vivo, 8:30, realizzato a cavallo tra il gennaio ed il febbraio del 1979. Il lavoro è il più elevato livello artistico mai raggiunto dai Weather Report che si possa immaginare; il gruppo, costituito da Joe Zawinul, Jaco Pastorius, Wayne Shorter e Peter Erskine con la presenza aggiuntiva di Erich Zawinul alle percussioni, è il più accreditato dell'epoca in virtù di un interplay che non consente paragoni nel campo del jazz elettrico.
Ma stupefacente è constatare come le registrazioni dal vivo testimonino la grinta e l'affiatamento mozzafiato che il quartetto è in grado di riversare sul palco, in particolar modo quando rielabora brani già consegnati al successo quali Teen Town, Scarlet Woman e A Remark You Made.
Nella lettura di 8:30 inscritti nella fama eterna sono i due soli fiume di basso e di sax tenore i quali toccano punte straordinarie.
Pastorius è onirico, muove dalle note di Donna Lee e Giant Steps di Coltrane, rilegge folgorante il riff di Hendrix in Third Stone From The Sun, per dirigersi poi inaspettatamente sulle note iniziali della sua Portrait of Tracy fino a sfoderare una performance inaudita costituita da armonici artificiali e fischi dilanianti generati accostando i microfoni agli amplificatori, con l'obiettivo di far confluire il suono in una sorta di anello senza via di fuga.
Il sorprendente esercizio approda in uno Slang da impazzire: questo solo è singolare in quanto non condivide nulla con quelli propri del jazz: è la matrice rock di Pastorius, che sgorga liberamente, quella matrice che ha frequentemente condotto ad identificarne lo spirito in quello di Jimi Hendrix.
Shorter, per converso, si pone su registri più convenzionali, fornendo una magistrale lezione con uno splendido timbro strumentale cupo.
Anche Zawinul ostenta un'ottima forma alle tastiere, per l'occasione figurano anche Korg vocoder e una Quadra bass.
Si nota immediatamente come la scelta musicale sia di accorciare la sperequazione che lo vedeva molto "ingombrante" in Mr. Gone per privilegiare una soluzione che valorizzi la comunicazione come si nota, per esempio, nell'ampio scambio che le percussioni intraprendono con il sax tenore nel pezzo d'entrata del primo disco: Black Market.
Questa forte fusione tra i membri del gruppo matura molto a fondo in tracce quali il surreale medley a cavallo tra Badia e Boogie Woogie Waltz.
Percorsi inediti sono invece presenti nel secondo lato del disco due, percorsi che fondono elementi propri del jazz elettrico e del bebop e che risultano difficili da catalogare in maniera abbastanza esaustiva.
L'impressione è che si tratti di un cammino musicale in cerca di definizione, tanto che pezzi come Brown Street e Sightseeing sembrano segnalare qualche difficoltà, probabilmente dovuta anche alle pressioni che la produzione aveva imposto durante la realizzazione dei due pezzi.
8:30 è la punta d'iceberg dei Weather Report, un discorso musicale che da Night Passage del 1980 non verrà mai più elaborato in maniera tanto strepitosa.



Joe Zawinul: Tastiere, basso,vocoder
Wayne Shorter: Sassofono
Jaco Pastoriusi: Basso, batteria
Peter Erskine: Batteria, percussioni
Erich Zawinul : Percussioni

Anno: 1979
Label: Legacy Recordings
Genere: Jazz/Rock

Tracklist:
Disk 1
01. Black Market
02. Scarlet Woman
03. Teen Town
04. A Remark You Made
05. Slang
06. In A Silent Way

Disk 2
01. Birdland
02. Thanks For The Memory
03. Badia/Boogie Woogie Waltz Medley
04. 8:30
05. Brown Street
06. The Orphan
07. Sightseeing

Sul web:
Joe Zawinul
Weather Report

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