“The quiet riot” segna l’esordio discografico per la band piemontese: una tavolozza di colori composta dalle incursioni più propriamente rock e ritmicamente trascinanti, da episodi dalle venature pop-melodiche e da ballads ora riflessive ora maggiormente solari in un passaggio continuo tra solidità ritmica, ricerca armonica, profondità lirica e aperture ariose. |
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“The Quiet Riot”: Il titolo dice tutto. Il ritmo è danzante, il suono è dirompente, le parole nelle strofe sono immobili e quasi sussurrate a quelle urlate nei ritornelli. Questa canzone racchiude una delle molteplici contraddizioni dell’animo umano, che tanto insegue l’amore e tanto da esso fugge.
L’album è prodotto da Massimo Visentin (SFR – Studiottanda Fortuna Records, Calliano, AT), storico collaboratore di Paolo Conte. Contiene 13 canzoni scelte a conclusione di un lavoro di selezione intensa su un materiale originale che contava oltre 20 composizioni, e riflette l’identità concettuale, musicale e umana della band. Sonorità per gusti ed età differenti, nasce dal lavoro di gruppo e lo descrive perfettamente all’anno 2012. Il progetto artistico ORDEM è a grandi linee improntato ad una matrice di ispirazione pop-rock e a influenze che, partendo dagli anni ’60, arrivano sino ai giorni nostri in un caleidoscopio sonoro che fa delle strutture ritmico-armoniche e melodiche il proprio punto focale. I testi, guardando al respiro cosmopolita del genere, sono scritti e cantati in inglese, e offrono più livelli di lettura attraverso metafore, esperienze, realtà, immaginazione, vita. Gli ORDEM sono, a tutti gli effetti, le loro canzoni. Fonte: Ufficio Stampa L'Altoparlante |