Bologna, 29 Marzo 2018 - Bravo Caffè Spettacolo di punta quello del 29 marzo a Bologna, in cartello uno dei concerti più interessanti dell’anno. Sul palco del Bravo Caffè un tradizionale ospite americano sostenuto da due giovani, ma ottimi musicisti. E Scott Henderson giganteggia secondo tradizione. La sua Suhr Stratocaster è in grado di virare in due battute da una citazione blues ad una scala jazz obliqua, ricorrendo al tapping e tendendo una corda fino al limite per poi passare d'incanto ad un pugno di accordi alla George Benson. Costante la sua continua evoluzione e ricerca nel corso degli anni, si addentra con successo nel cuore di ogni genere: rock, blues, jazz declinandoli anche contemporaneamente; ma è un grande virtuosismo che non ha mai nulla di sterile. Buona parte della serata è incentrata sulla esecuzione di brani inediti contenuti nel nuovo album la cui uscita è prevista in estate. Scott Henderson travalica il significato di accordo o scala, suona tanto e a velocità enorme, riduce la rapidità per una ventina di secondi di bending, poi si lancia in accordi trasfigurati più volte, suona semplici elementi blues in direzione degli ultimi tre tasti, e muove spesso a ritroso fino al capotasto per tenere il ritmo, in successione propone un vasto campionario: porzioni di soli dagli intervalli lunghissimi, uno o due accordi piuttosto distorti e poi stop al plettro per un pezzo arpeggiato, recupero del plettro e ancora bending verso un nuovo solo. Stupefacente. Nella esposizione di “Vibe Station” del 2015 Henderson fa un uso sapiente di leva e bicordi. Fantastici i passaggi open sostenuti dal delay breve con l'aggiunta di ripetizioni infarcite di chorus. Bis con la splendida "Black Market" dei Weather Report, sonorità percussive, evocative di un melting pot musicale e culturale che attinge alla world,al jazz e al funky e spazio anche per un classico con un grande timing ritmico quale “Dolemite” (da Tore Down House) asciugato ovviamente da fiati ed Hammond. Convincente in definitiva è apparso anche l’amalgama con Romain Labaye al basso e Archibald Ligonnière alla batteria. Ciò che risalta nelle composizioni di un guitar hero come Henderson è la straordinaria conoscenza dell'armonia jazzistica che gli consente di influenzare e ampliare anche la più basilare traccia hard-rock rifuggendo l'appiattimento su modelli stabiliti e garantendogli la possibilità di declinare ai più alti livelli, sempre supportato da una sezione ritmica di grande valore, la formula musicale del trio.
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Scott Henderson: Chitarra Data: 29/03/2018
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