A 40 anni dall’uscita dell’album Cuore, Antonello Venditti torna sul palco con “Notte prima degli esami 1984-2024 40th anniversary”, il nuovo progetto live, sponsorizzato da Intesa Sanpaolo, che ieri sera ha emozionato oltre 3500 spettatori al Porto di Giulianova, unica tappa in territorio abruzzese. Il cantautore romano ha fatto il proprio ingresso sulle note di uno dei poemi sinfonici più noti di Strauss, “Also srach Zarathustra”, e dopo aver salutato calorosamente il pubblico abruzzese, ha iniziato a raccontare la sua musica. Sì, perché chi ama Antonello, sa bene che, oltre alle canzoni, i suoi spettacoli sono sempre accompagnati da tanti aneddoti che regalano all’ascoltatore frammenti di vita del cantante, pezzi di storia italiana o ricordi di colleghi, alcuni dei quali non ci sono più. E così, come era già avvenuto per il tour portato avanti nel 2022 insieme a Francesco De Gregori, il concerto parte con Bomba o non bomba. Questa prima parte si configura come una sorta di introduzione all’album Cuore e ci trasporta negli anni ‘70, attraverso l’esecuzione di Sotto il segno dei pesci, Sara e Giulia, per poi fare un salto nel nuovo millennio con Lacrime di pioggia, e tornare di nuovo indietro, negli anni ‘80, periodo d’oro della produzione vendittiana, con Peppino e Giulio Cesare. A questo punto entriamo nel vivo dell’album Cuore, che viene cantato integralmente, seguendo l’ordine di tracklist e ogni traccia è introdotta dalle parole del cantautore. Si inizia con Notte prima degli esami, intramontabile capolavoro e brano tra i più noti della sua discografia, il quale racconta la maturità romana dell’artista e che, a 40 anni dalla sua pubblicazione, è ancora attuale e continua ad essere la colonna sonora della vigilia degli esami di Stato di molti studenti. Sul famoso “pianoforte sulla spalla”, Venditti richiama alla mente Pino Daniele, conosciuto nel 1970 durante la festa dell’Unità a Centocelle e che in quella occasione lo aiutò a scaricare il pianoforte. Inutile dire che il pubblico ha intonato tutta la canzone, dalla prima all’ultima parola, rendendo l’atmosfera ancora di più magica. Si prosegue con Mai nessun video mai, Qui (brano particolarmente caro all’autore, che ha ribadito strappargli l’anima) e Non è la cocaina, da cui scaturisce l’invito a stare lontani dalle droghe: “Ho visto sfilare davanti a me chilometri di cocaina, ma non ne ho mai fatto uso perché le mie dipendenze sono l’amore e Roma. Questo è un un invito a venire a Roma e ad innamorarsi, lasciando da parte le droghe”. Con Ci vorrebbe un amico, veniamo introdotti nel nucleo tematico dell’amicizia e Venditti ricorda Lucio Dalla; ne L’ottimista ritroviamo una satira pungente al craxismo; segue Piero e Cinzia, scritta nel 1980, a seguito del concerto di Bob Marley a San Siro. L’esecuzione magistrale di Stella, infine, chiude la celebrazione del disco Cuore. La terza e ultima parte del live ripercorre alcune delle canzoni più famose del cantautore romano, tra cui Che fantastica storia è la vita, Amici mai, Alta marea (accompagnata da una sigaretta), Benvenuti in Paradiso (sulle cui note il pubblico è stato invitato ad alzarsi) e la romantica Ricordati di me. La serata si chiude con il bis di Roma Capoccia e il lancio del cappello tra il pubblico. Il concerto, tra musica e parole, è durato ben tre ore, senza mai stancare e la voce tersa ed unica di Antonello Venditti, che sembra essere immune allo scorrere del tempo, è stata accompagnata dalla sua band storica. Il pubblico ha partecipato sognante e si è commosso nel profondo perché, in fondo, le canzoni di Venditti sono un po’ di tutti. A rendere lo spettacolo ancora più emozionante hanno contribuito la brezza marina e il meraviglioso panorama della città giuliese. |
Alessandro Canini: batteria Setlist:
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