Nati nel 2003, i partenopei Q-Indie con la loro musica, sembrano voler combattere il pateticismo della canzone neomelodica napoletana guardando all'Inghilterra.
Infatti Happy è il secondo EP autoprodotto dai Q-Indie ed i modelli musicali alla quale si ispirano sono quelli classici del Brit Pop/Rock d'oltremanica, risultando rispetto ad altri progetti similari forse più legati alla scuola anni '60-'70 che a quella squisitamente Indie che imperversa nelle chart inglesi da 10 anni a questa parte. Non mancano di certo la freschezza e la frivolezza di melodie vicini agli Arctic Monkeys o la dinamicità dei Franz Ferdinand come in I'll Stop Drinkin', ma tutto il lavoro ha un piacere sapore retrò, sopratutto nella parti di chitarra emergono riminiscenze kinksiane. Il lavoro è tutto sommato onesto dal punto di vista tecnico e del songwriting, tutti i pezzi sono strutturati in maniera molto semplice e con la volontà di produrre brani dall'immediata fruibilità, e questo fa emergere alcune lacune come la robustezza e la longevità dei pezzi, a nostro parere assai scarsa. Happy sostanzialmente, mostra l'esuberanza musicale e l'urgenza espressiva di una band indubbiamente consapevole di quello che suona, ma alla quale probabilmente manca la personalità nel costruire e sfornare canzoni che esulino dal concetto di "usa e getta". Tutto sommato godibile comunque, sopratutto se siete fanatici del british sound.
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