Niente derive modaiole pseudo indie per i siciliani Lorre, trio di fieri, integerrimi, rilettori (non meri revivalisti nostalgici) del verbo new-wave, il cui nome rimanda al grande attore Peter Lorre, il Mostro di Dusseldorf.
Eppure qui a dispetto del monicker la tensione da wasteland urbana interiorizzata non è costruita né per ricorrenze di tic nervosi né per grandi gesti drammatici; semmai vi aleggia un animo di ascendenza “suicide-iana”, anemico e pulsante allo stesso tempo, ricamato da vocals catatoniche, ritmiche imparentate con glitch (“The boy in grey”) e EBM e un fragore di fondo carico di claustofobia, a tratti dal sentore metallico. Voci sintetizzate a parte, “Lost in a pill of modern love” discende da Tom Verlaine e Daniel Kessler ma il suo finale è minacciato da un gorgo di effetti elettronici; mentre le reminiscenze di “Idioteque” (Radiohead) in “Libertine Sister” vengono dilaniate da un crescendo furioso di punkrock industriale. Similmente l'iniziale paesaggio ambient (con archi) di “We Are Complete Failures” è via via deturpato da interferenze, distorsioni, sibili fino caricarsi di pathos shoegazing. Avvolto da una sensibilità sottilmente dark, inserito in un lignaggio facilmente riconoscibile, Roghi dei Libri è un EP che indubbiamente manca per forza di cose della visceralità dei numi tutelari, ma si fa perdonare il ricorso a cliché datati grazie ad un songwriting dinamico e snello, un impianto (elettronico) ritmico d'impatto, l'atmosfera sinistra, da scanning pre (?) crollo nervoso e il regalarci insospettabili melodie più o meno sotterranee (“The mother of lovers”). 75/100
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Riccardo Cammalleri: Voce, Tastiere Anno: 2009 Sul web: |