Non possono prendersi troppo sul serio un gruppo di ragazzi che decide di imbracciare gli strumenti e formare una band dal nome Carchiophonik.
Non possono nemmeno prendersi troppo sul serio in virtù di scatti come quello qui sopra, copertine come quelle sopra e titoli di canzoni come quelle sopra. Non possono. Ma nemmeno noi possiamo, in virtù delle 4 tracce che compongono Think Was Crude, loro secondo lavoro in studio, prendere troppo sul serio questi cinque baldi giovani di Pordenone. Non fraintendetemi però, finora abbiamo parlato "del contorno" .... per quel che riguarda "la sostanza" qui siamo di fronte a quasi un quarto d’ora di Funk Rock (in pratica del classico Crossover americano) ricco di groove e melodie vigorose che rimandano ai migliori Red Hot Chili Peppers, soprattutto nelle linee di basso ma lo spirito che avvolge tutto il lavoro è gioioso, frivolo e perfettamente scanzonato. “J” in tal senso è già indicativa, una bella esibizione di muscoli, con un ritmica sostenutissima è un bellissimo assolo a metà pezzo; più languida e vicino ai lenti degli Incubus è invece la title track (molto bene la varietà vocale di Davide nel contesto, con tanto di uso di vocoder). Con “Gelo” i Carchiphonik decidono di passare dall’inglese all’italiano per un brano che si fa notare di conseguenza più per il testo in salsa agrodolce che per la sua musicalità, per poi concludere la prova con “Inconguity”, forte ancora di una base dancereccia e puramente Funk. Peccato per un produzione ed un mixaggio non dei più professionali, che rendono il suono leggermente piatto e compresso, perché obbiettivamente pare che il talento profuso in Think Was Crude sia tanto è anche abbastanza cristallino, ma in attesa di una nuova prova al più presto il lavoro merita indubbiamente ampia sufficienza, anche perché le potenzialità tecnico\musicali qui appaiono notevoli. Il contorno potrà non farsi prendere molto sul serio ma la sostanza c'è. 68/100
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Davide Bardin (aka Ade): Voce Anno: 2008 Sul web: |