Nell'intestazione del loro sito internet ufficiale potete leggere "la più grande rock band svedese". Può darsi. Quello che è sicuro è che i Collision Course, band scandinava che produce un Pop/Rock melodico di grande presa, con questo Frames hanno immesso sul mercato una raccolta di canzoni "perfetta", nel loro contesto.
Cosi perfetta che a volte "infastidisce", per quei refrain che rimandano a decine di band californiane (ma non solo), piene di quelle melodie solari e canticchiabili che se non fosse per la dicitura sulla costolina del disco gli avremmo pure potuti scambiare per i Train, Superman Lovers, Incubus (in chiave più morbida) o tanti fenomeni che negli anni hanno spadroneggiato sui vari MTV (senza dimenticare qualche schitarrata flebile come l'ultimo The Edge degli U2). Aimè il disco funziona si bene, ma propone anche una miriade di limiti, oltre al fatto di non avere nemmeno uno spunto particolarmente accattivante: innanzitutto, gli 11 brani presenti si somigliano molto, pure troppo. Anche dal punto di vista produttivo siamo di fronte ad un album patinatissimo che risalta pesantemente la (bella, questo va detto) voce di Peter Jonsson, dimenticandosi spesso che la sezione ritmica da il senso di fungere solo come mero accompagnamento. Nonostante tutto qualsoca funziona, come l'elegante "Come running" oppure la più ritmata "You say", cosi come l'atmosfera più rarefatta e agrodolce di "How many times" merita la menzione. Il resto è tutto un mero esercizio di stile, dove si cerca più l'appoggio radiofonico che quello dell'ascoltatore. Il talento c'è a dire il vero, quello traspare, ma manca un songwrting più vario e colorito. Riprovateci! 60/100
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Thomas Östensson: Chitarra solista e cori Anno: 2008 |