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Kasabian
Velociraptor!

Tra critica e fans furono in molti, dopo l'abbandono del carismatico e maggior compositore dei Kasabian - Christopher Karloff (avvenuto nel 2006), a pensare che il futuro della band di Leicestershire sarebbe stato pieno di incognite. In realtà i superstiti, prima con West Ryder Pauper Lunatic Asylum del 2009 e adesso con questo Velociraptor! non solo hanno tenuto bene le coordinate commerciali, ma hanno anche migliorato ed approfondito il proprio songwriting, diventando di fatto una delle migliori realtà del rock inglese degli ultimi 10 anni. Un disco fatto nel solco della tradizione del british sound dagli anni '60 ad oggi, con inserti elettronici sempre pertinenti e brani rock atmosferici e dal sapore orientaleggiante, come nell'opener "Let's Roll Like We Used To", senza tralasciare però la componente più spigolosa e danzereccia come nella bella "Switchblade Smiles", singolo apripista della raccolta e che ricorda tanto i primi Primal Scream quanto una certa attitudine punk alla Prodigy che fa ambo con "Days Are Forgotten", dal grande potenziale antemico. Tra le cose più interessanti dell'album vanno però segnalati gli episodi più pop, nel senso più letterale del termine: "Goodbye Kiss" è una bellissima ballata venata di soul con chiari riferimenti beatlesiani, riferimenti che continuano nella successiva e psichedelica "La Fèe Verte", che non è nient'altro che il rifacimento di "Green Fairy", canzone incisa dal chitarrista Sergio Pizzorno per il film London Boulevard del 2010. Un chiaro esempio di come si possa assomigliare agli Oasis fuori tempo massimo, ma con maggiore profondità e freschezza compositiva.

La title track offre 3 minuti scarsi di dance/rock molto divertente dove i 5 inglesi mostrano muscoli e attitudine, ed è assolutamente piacevole l'esperimento simil house di "I Hear Voices", dove i nostri strizzano l'occhiolino anche ai club più cool della Gran Bretagna (e non solo). Si torna al rock più chitarristico e ritmato con "Re-wired", dove Tom Meighan strizza l'occhiolino al primo Mick Jagger, ma è con la conclusiva "Neon Neon" che si palesa il concetto stralunato che i Kasabian hanno della musica psichedelica, tra chitarre country e linee vocali dream pop. La ciliegina sulla torta per un prodotto che convince a pieno per i suoi contenuti viene messa però dalla riuscitissima produzione di Dan The Automator, una sorta di Guru della musica inglese degli ultimi 20 anni (e creatore delo progetto Gorillaz). Lui sta alla Gran Bretagna come il Rick Rubin degli anni '90 stava al rock americano.

In conclusione Velocirapoton! ci offre probabilmente una band al massimo del suo attuale potenziale e dona all'ascoltatore una panoramica a pieno ventaglio sulle sfumature del sound che Pizzorno e soci sono in grado di miscelare con mestiere e esperienza, senza mai risultare stucchevoli e forzati. Il futuro della musica europea passa anche dalle canzoni dei Kasabian, con tutti i pregi ed i difetti che essa si porta dietro.

73/100


Tom Meighan: Voce
Sergio Pizzorno: Chitarra, cori e tastiere
Chris Edwards: Basso
Ian Matthews: Batteria

Guest:
Jay Mehler: Chitarra

Anno: 2011
Label: RCA/Columbia
Genere: Rock

Tracklist:
01. Let’s Roll Like We Used To
02. Days Are Forgotten
03. Goodbye Kiss
04. La Fée Verte
05. Velociraptor
06. Acid Turkish Bath (Shelter From the Storm)
07. I Hear Voices
08. Re-wired
09. Man of Simple Pleasures
10. Switchblade Smiles
11. Neon Noon

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